La Procura indaga per istigazione al suicidio, anche se non è escluso si sia trattato di un incidente: il 27enne trovato con una maschera antigas collegata a una bomboletta, magari, avrebbe inalato gas refrigerante in una dose eccessiva sfuggita al suo controllo
La Procura di Teramo cerca di dare una risposta al giallo sulla morte del 27enne di Roseto degli Abruzzi (Teramo), Leonardo Di Loreto, trovato morto con una maschera antigas davanti al computer, che era spento o in standby. Gli investigatori indagano per istigazione al suicidio: tra le ipotesi quella del gioco erotico finito male. Anche se potrebbe anche essersi trattato di un tragico incidente. Si attendono i risultati dell'esame autoptico per fare luce sulle cause esatte del decesso.
L'uomo, noto "puppy player" che da anni si spendeva per "normalizzare" questa subcultura del mondo fetish in cui i praticanti interpretano cuccioli di cane, avrebbe inalato un gas anestetico e refrigerante (cloruro di etile) facilmente acquistabile, collegando, con un tubo, la maschera a una bomboletta. In alcuni casi, il gas viene acquistato per lo sballo, inalarlo provoca disorientamento, aritmie cardiache e vertigini. Potrebbe anche aver inalato gas refrigerante in una dose eccessiva sfuggita al suo controllo.
A Teramo, è stata l'associazione per i diritti della comunità LGBTQIA+ "Rumore", di cui Leonardo faceva parte ed era il segretario, a esprimere il cordoglio per la sua scomparsa. Come scrive il Messaggero, a novembre, proprio come "puppy player" aveva portato la sua "prospettiva diversa e innovativa all'interno del gruppo". E questo grazie alla sua identità che rappresentava "libertà, autenticità e connessione" lo descrivono i membri dell'associazione. Un incontro in cui grazie a lui si era parlato delle sessualità non convenzionali per abbattere i pregiudizi e poter creare spazi dove tutti potessero sentirsi accolti e liberi di esprimersi. Cosa gli sia successo dopo, non è chiaro: nella comunità "puppy play" italiana il 27enne era diventato un vero e proprio riferimento, con tanto di localizzazione che portava all'abitazione di famiglia a Roseto degli Abruzzi.