"Se si guardano le immagini, si vede benissimo che mio figlio era lontano", così il genitore di colui che per l'accusa è ritenuto il palo nell'aggressione che potrebbe rendere invalido un 22enne
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"Si è trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato con le persone sbagliate. Se si guardano le immagini, si vede benissimo che mio figlio era lontano". Papà Arshaf difende a spada tratta Ahmed, uno dei due 18enni del branco dei cinque monzesi in carcere per il pestaggio brutale a Milano con accoltellamento finale di uno studente universitario di 22 anni. "Non ha colpito quel ragazzo, non si era reso conto di nulla quella notte", continua l'uomo, un egiziano in Italia dal 1997, che vive a Monza con altri due figli.
"Pensava fosse una normale lite, anzi mi disse che quello che avevano incontrato era un bravo ragazzo, gentile. Gli avevano chiesto una sigaretta e lui gliela aveva data. Poi gli hanno chiesto di cambiare 50 euro. Non si ammazza qualcuno, nemmeno per un milione di euro", afferma Arshaf, riportando a Il Giorno il racconto che gli ha fatto il figlio maggiore di quella tragica notte in Corso Como.
Ahmed è accusato di aver fatto il palo durante il pestaggio del 22enne. Ma suo padre continua a giustificarlo: "Non è intervenuto per inesperienza, ha compiuto 18 anni da due mesi. Gli si è bloccato il cervello. Non faceva il palo, si vede dalle immagini. È sempre rimasto di fronte alla scena, un palo si sarebbe voltato a guardare che non arrivasse qualcuno. E poi un palo avrebbe senso se quello che è successo fosse stato organizzato. E invece nessuno conosceva la vittima, mentre mio figlio conosceva una solo del gruppo".
"Non dormo da tre notti, - afferma Arshaf. - Sono musulmano e gli ho sempre insegnato a comportarsi bene: non beve, non fuma, ma se ha commesso uno sbaglio è giusto che si prenda le sue responsabilità". "Vorrebbe scrivere una lettera al ragazzo in ospedale, - conclude. - Mia moglie e io vorremmo far qualcosa per lui e la famiglia, andarli a trovare. Spero che quel povero ragazzo esca dall'ospedale, che possa riprendere la sua vita senza problemi".