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Strage di Erba, nuovo testimone: "C’era una faida tra marocchini, Rosa e Olindo innocenti"

Le parole di Abdi Kais, tunisino arrestato insieme ai componenti del "clan Marzouk" e che risultava residente nella casa di Azouz e Raffaella

Arriva un nuova testimonianza sulla strage di Erba, in cui vennero uccisi a colpi di spranga e coltello Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. "Alcuni marocchini hanno accoltellato me, il fratello di Azouz, Borhen il cugino e il fratello di Borhen che abita a Como. C’erano problemi per motivi di droga", racconta a "Le Iene" Abdi Kais, tunisino arrestato insieme ai componenti del "clan Marzouk", e che risultava residente proprio nella casa di Azouz e Raffaella.

 

Dichiarazioni che potrebbero riaprire la pista le piste delle “cattive frequentazioni” di Azouz Marzouk e sulla concorrenza tra diverse etnie nell’attività di spaccio della zona. Secondo Kais non furono Rosa e Olindo a commettere la strage, perché incompatibili per corporatura, preparazione fisica e velocità di esecuzione con quella mattanza: "Sono 5 persone, non una o due. Guardando Olindo e Rosa, non è possibile", dichiara l’uomo che poi aggiunge: "La corporatura di Raffaella era abbastanza forte, non è facile buttarla giù per terra. Invece quei marocchini erano aggressivi".