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Sorelle disabili bloccate e discriminate all'imbarco, l'aeroporto: "Accuse infondate"

Maria Chiara e Elena hanno raccontato lʼepisodio a Tgcom24 dopo una denuncia sui social: "Gli addetti al check-in accampavano solo scuse"

"Siamo state trattate come bestie strane".

Maria Chiara e Elena, due sorelle disabili, hanno raccontato a Tgcom24 la loro disavventura all'aeroporto di Bologna: "Dovevamo andare in Irlanda, ma gli addetti al check-in hanno accampato solo scuse per non farci imbarcare. Abbiamo perso il volo, ci siamo sentite umiliate". L'aeroporto ha però risposto con un comunicato: "Siamo dispiaciuti, ma sono accuse infondate".

Tre scuse - Il rammarico delle due sorelle è quello di aver perso la possibilità di partecipare alla "Disability Law summer school", il convegno internazionale sulla disabilità tenutosi a Galway il 17 giugno. Giunte all'aeroporto nella mattinata del 15 giugno, infatti, raccontano che "gli addetti ai controlli ci hanno detto tre scuse per non farci salire: in un primo momento hanno detto che le batterie delle carrozzine non potevano salire sull'aereo; poi si sono mostrati dubbiosi sulla posizione che avremmo dovuto assumere in volo. Infine hanno detto che non avevamo mandato alcuni documenti non ben precisati alla compagnia aerea". Tutte le perplessità degli addetti ai controlli di check-in sono però state smontate: "Le batterie erano autorizzate, durante il volo possiamo anche star sedute e, soprattutto, abbiamo assolto tutti gli obblighi legali e nessuno ci ha saputo spiegare che tipo di ulteriori documenti avremmo dovuto inviare".

"Imbarco vietato" - Stando a quanto raccontato in un lungo post-denuncia su Facebook, non c'è stato verso di far cambiare idea al personale degli sportelli d'imbarco nonostante le numerose proteste. Le ragazze, però, non hanno nemmeno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine perché "avevamo fretta d'imbarcarci e non sapevamo fino a che punto i carabinieri sarebbero stati nostri alleati". Così, accompagnate solo dalle due assistenti, hanno deciso di pernottare a Bologna e ripresentarsi il giorno dopo in aeroporto. 

Secondo tentativo - "Inizialmente abbiamo dato la colpa della nostra disavventura alla compagnia aerea che, secondo noi, aveva deciso di non imbarcarci a causa dei nostri problemi", spiegano le sorelle. "Il giorno dopo abbiamo quindi deciso di prenotare un secondo volo per non perdere l'opportunità di andare in Irlanda. Tornate all'imbarco, però, siamo state di nuovo bloccate e non abbiamo avuto modo di salire in aereo. Ed è diventato chiaro che il problema, in quell'aeroporto, eravamo noi ". 

La replica dell'aeroporto - In una nota diffusa alla stampa, la società che gestisce l'aeroporto di Bologna ha declinato ogni responsabilità sul racconto delle ragazze. "Siamo umanamente vicini e dispiaciuti per la disavventura - si legge - il nostro aeroporto è impegnato da anni nel favorire la mobilità dei passeggeri con disabilità e il 99,3% dei nostri ospiti è stato soddisfatto dei nostri servizi. Ricordiamo che le attività di accettazione dei passeggeri non sono svolte dal nostro personale, ma da società terze. Verificheremo se ci sono state violazioni delle nostre procedure e, soprattutto, se il tipo di prenotazione, i tempi e la documentazione consegnata siano adeguati a quanto richiesto per l'erogazione del servizio. Saremo pronti a tutelarci, qualora fosse necessario, in tutte le sedi opportune". 

L'iniziativa Facebook - Maria Chiara e Elena sono autrici della pagina "Whitty Wheels" e fondatrici del movimento "Liberi di fare", una iniziativa di sensibilizzazione verso il mondo della disabilità. Il loro progetto è un "diario social", in cui le ragazze raccontano ai loro 3500 follower le gioie e i problemi della vita di due persone disabili.