Valditara: "Amarezza, si prenderanno provvedimenti". Il testo del quesito: "Chi meritava di più di essere uccisa tra Giulia Cecchettin, Mariella Anastasi e Giulia Tramontano?". La segnalazione del caso arriva da Women for Freedom.
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In una scuola di Bassano del Grappa (Vicenza), nella chat degli studenti è comparso un sondaggio shock. "Giulia Tramontano, Mariella Anastasi, Giulia Cecchettin: chi meritava di più di essere uccisa?". Questo il testo della domanda, che mette i brividi. La sconvolgente iniziativa dei ragazzi di questo istituto viene raccontata sul profilo social di Women for Freedom, associazione umanitaria di lotta contro la violenza e la discriminazione di genere. L'autore del sondaggio: "Sono mortificato, chiedo scusa a tutti". Valditara: "Prenderemo provvedimenti adeguati".
"Quanto accaduto lascia molta amarezza e dimostra un alto grado di immaturità e insensibilità - dice il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara -. La scuola saprà prendere i provvedimenti opportuni non solo per sanzionare comportamenti così gravi, ma anche per richiamare alla cultura del rispetto".
"Sono mortificato per ciò che ho scritto e ritengo di dover porgere le mie scuse ai genitori di quelle donne, ai loro parenti e ai loro amici, a tutte quelle persone che hanno subito o subiscono episodi di violenza, alle mie compagne e ai miei compagni e a tutti coloro che restano giustamente sconcertati anche solo nell'apprendere simili notizie", dice l'autore del sondaggio, che ha scritto una lettera. "Mi scuso umilmente per ciò che ho scritto - afferma -. Mi rendo conto della gravità delle mie parole, soprattutto nei confronti delle tre vittime, di tutte le vittime di femminicidio e di coloro che hanno perso una figlia, una madre, una familiare o un'amica in un modo così atroce. Non posso neppure immaginare il loro dolore, lancinante come se un pezzo di cuore fosse stato loro strappato all'improvviso, lasciando un vuoto che neppure il tempo potrà mai colmare".
Nella sua segnalazione del caso, l'associazione umanitaria "Women for freedom" denuncia così il sondaggio: "Non è solo una bravata di cattivo gusto. Non è una battuta fuori luogo, ma una mancanza totale di empatia. E' uno specchio rotto in cui si riflette una parte della nostra società che ancora non capisce, o non vuole capire, quanto sia profonda la ferita del femminicidio. Non basta dire che sono ragazzi. Chi crea un sondaggio del genere sta scegliendo di calpestare il dolore".
Ancora, la presidente Luisa Rizzon sottolinea la gravità del caso e avverte: "Non può essere derubricato a scherzo, dietro ci sono delle vite umane. La gravità di quanto accaduto non può restare tra le mura della classe. Ciascuno di noi può fare qualcosa: il cambiamento nasce proprio dai piccoli gesti, dalle parole, dall'eliminazione dei pregiudizi e degli stereotipi. Serve educazione al rispetto nelle scuole".
"Non vogliamo sapere di quale scuola si tratti - chiarisce la presidente - perché riteniamo che siano gli stessi insegnanti, la classe, le famiglie a dover gestire la vicenda e prendere provvedimenti. Siamo convinti che faranno quanto necessario per riflettere sull'accaduto. Noi siamo disponibili per un eventuale confronto con gli insegnanti e con la glasse qualora loro volessero contattarci, chiaramente nel rispetto dell'anonimato".
L'associazione sottolinea quindi l'urgenza di parlare di "educazione al rispetto non come argomento sensibile ma come priorità assoluta. E' il momento di ascoltare davvero tra le ragazze che in quella classe, dopo aver visto quel messaggio, si sono sentite piccole, vulnerabili, impaurite. Non possiamo tacere. Perché il silenzio è il miglior alleato della violenza".