Smartworking, gli incentivi di Paesi e aziende per lavorare da remoto
Dagli sgravi fiscali della Grecia fino al lunapark giapponese: il servizio di "Striscia la Notizia"
È un anno ormai che molti lavoratori sono costretti a svolgere il proprio lavoro in smartworking. C'è chi lo ama e chi, invece, lo detesta. Fatto sta che sono diverse le aziende e i Paesi che hanno pensato a uno sviluppo del telelavoro, da un lato per incentivare la produttività dei propri dipendenti, dall'altro per spingerli a preferire il proprio Paese rispetto a quello di origine. Come spiega "Striscia la Notizia" la Grecia e le Barbados, per esempio, hanno previsto degli sgravi fiscali per spingere i lavoratori da remoto a trasferirsi nel loro Paese.
Un'idea del genere, per esempio riporta "Striscia", è stata abbracciata da tanti italiani che hanno lasciato il Nord per raggiungere il Sud per goodersi il piacere delle bellezze mediterranee. Il fenomeno ha addirittura un nome "southworking". Ma non è finita qui perché i giapponesi hanno ideato un lunapark aperto a tutti gli smartworker del mondo che per soli 18 dollari al giorno possono lavorare a bordo piscina, o in bilico su una ruota panoramica.
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