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Esplosione a Ravanusa, trovati i corpi degli ultimi due dispersi

Si tratta di un 59enne e del figlio di 33 anni. I cadaveri erano nel garage del palazzo di 4 piani crollato per la deflagrazione, che ha provocato la morte di altre 7 persone

I vigili del fuoco hanno ritrovato i corpi del 59enne Calogero Carmina e del figlio di 33 anni Giuseppe, gli ultimi due dispersi dell'esplosione di Ravanusa che ancora mancavano all'appello.

I cadaveri era nel garage del palazzo di 4 piani crollato per l'esplosione, che ha provocato la morte di altre 7 persone. Le ricerche si erano concentrate proprio nell'autorimessa.

Nove morti e due sopravvissute: il bilancio definitivo

Con il ritrovamento degli ultimi due dispersi, il bilancio finale della strage del gas è di nove morti e due sopravvissute, le donne estratte vive dalle macerie nelle prime ore dai soccorritori. Quattro le palazzine crollate e altre quattro quelle sventrate dall'esplosione, che ha interessato un'area vasta, di circa 10mila metri quadrati.

 

Esplosione Ravanusa, vigili del fuoco ancora al lavoro

 

Lutto cittadino

Proclamato ad Agrigento per mercoledì il lutto cittadino, in memoria delle vittime. La città dei Templi si stringe alla comunità dell'Agrigentino in questo momento di grande dolore "per esprimere cordoglio e partecipazione al sindaco e all'amministrazione comunale". Saranno spente tutte le luminarie e le bandiere degli edifici pubblici comunali verranno esposte a mezz'asta. Sarà osservato, in tutti i luoghi pubblici, alle ore 12, un minuto di silenzio in memoria delle vittime della tragedia. 

 

 

Il telegramma del Papa

Ai parenti delle vittime è arrivato il cordoglio di Papa Francesco con un telegramma a firma del cardinale Pietro Parolin. Il Pontefice ha espresso "sentimenti di intensa partecipazione al dolore dell'intera popolazione" e alla "sofferenza di tante persone, causata anche dagli ingenti danni che gravano su molti", manifestando "la sua accorata vicinanza, assicurando in particolare la sua preghiera di suffragio per le vittime", e "apprezzamento per quanti si sono prodigati nelle operazioni di soccorso".

 

Esplosione Ravanusa, lʼarea della tragedia

 

Si indaga per disastro e omicidio colposo

Adesso i riflettori sono tutti puntati sull'inchiesta della Procura di Agrigento, coordinata dal procuratore Luigi Patronaggio: il fascicolo aperto contro ignoti ipotizza i reati di disastro e omicidio colposo. L'intera zona rossa, a questo punto, sarà sigillata in brevissimo tempo. Il decreto di sequestro è già nelle mani dei carabinieri che portano avanti le indagini e che, mentre i pompieri cercavano gli ultimi due dispersi, hanno continuato ad acquisire documenti e carte sulla rete dell'impianto di distribuzione del metano, sui lavori di manutenzione e di controllo delle tubazioni, e hanno sentito come persone informate sui fatti decine di testimoni.

 

Italgas: "Verifiche su alcune perdite"

Intanto Italgas ha reso noto che ha ricevuto "tre segnalazioni" di dispersioni di gas a Ravanusa riguardanti le vie Calabria, San Francesco e Galileo. A seguito di verifiche, comunica il Gruppo, "per due di esse non sono state rilevate alcune perdite", mentre "per una terza i tecnici hanno provveduto alla sostituzione di un breve tratto di tubazione di piccolo diametro, posto al limite della sede stradale".

 

"Ampliato il controllo della rete"

"Le segnalazioni - sottolinea Italgas - sono state tutte verificate ampliando il controllo della rete anche a tutte le vie limitrofe". Dislocato inoltre un "presidio stabile di Pronto Intervento presso l'abitato di Ravanusa". Con il sequestro dell'area, l'indagine entrerà nella fase cruciale: a breve partiranno gli avvisi di garanzia anche per consentire agli indagati di potere assistere agli atti irripetibili di polizia giudiziaria.

 

"Massima collaborazione con le autorità" Italgas "sta garantendo la massima collaborazione con le autorità e sta mettendo in campo tutte le tecnologie e risorse disponibili a supporto del territorio colpito dal tragico evento". La società ricorda poi che in via Trilussa la tubazione in acciaio rivestito, del diametro di 100 mm, protetta catodicamente, è stata posata nel 1988, "all'interno della vita utile, così come da prescrizioni dell'Arera" (l'Autorità di regolazione), mentre il tratto secondario lungo via Galilei è in polietilene dal diametro esterno di 180 mm posato nel 2014.

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