turisti in fuga

Eruzione dell'Etna, un'escursionista: "Ho sentito il tonfo della parete che collassava"

A "Mattino Cinque News" la testimonianza di Lucia: "Dall'alba si avvertivano dei tremori poi il boato"

03 Giu 2025 - 11:27
 © Da video

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Sorpresa e paura hanno caratterizzato l'ultima eruzione dell'Etna dove un'intensa attività esplosiva ha causato il crollo di una parte del cratere di Sud-Est originando una nube alta diversi chilometri. "Dall'alba ho iniziato a sentire dei tremori", spiega ai microfoni di "Mattino Cinque News" Lucia che dal rifugio "Sapienza", a circa 2mila metri, è stata costretta a interrompere la scalata verso la cima del vulcano.

"Ho sentito il tonfo della parete che collassava, un forte boato e la nube di un nero denso", dice la turista che aggiunge come, a differenza di altre eruzioni, questa abbia causato qualche preoccupazione anche tra i più appassionati. Immediato è scattato il preallarme con il divieto di raggiungere la zona così come era avvenuto in occasione dell'eruzione dello scorso febbraio e il monitoraggio costante da parte dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). "Dalla notte prima l'attività si è intensificata nel cratere di Sud-Est dove via via cominciava ad affluire il magma sempre più fresco e ricco di gas", spiega Giuseppe Amendolia, guida vulcanologica che definisce l'attività dell'Etna "importante".

Sui movimenti in atto dentro il vulcano attivo più alto d'Europa, Amendolia spiega: "Nel corso delle attività parossistiche caratterizzate da grosse fontane di lava il magma risale velocemente e inarca i fianchi del vulcano. Può quindi capitare che il magma si inietti nelle fratture e destabilizzi delle porzioni dando origine a crolli e flussi piroclastici". E sul comportamento da adottare quando si verificano eventi naturali improvvisi di tale entità aggiunge: "Ci siamo chiusi a 2.500 metri di quota, quando ci sono delle ordinanze non si può andare oltre".

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