a "Realpolitik"

Catania, nel quartiere più pericoloso d’Italia: "Era meglio quando c’era la mafia"

L’inchiesta di "Realpolitik" fa tappa in Sicilia, tra paura, degrado e testimonianze dei residenti

27 Nov 2025 - 09:27
 © Da video

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L’inchiesta di “Realpolitik” sulla fragilità sociale dei territori urbani approda a Catania, nel quartiere Librino, spesso indicato come una delle aree più problematiche e vulnerabili d’Italia.

Qui, in poco più di due chilometri quadrati, vivono circa settantamila persone, immerse in un contesto segnato da marginalità, abbandono istituzionale e crescente insicurezza. Strade invase dai rifiuti, edifici degradati e interi stabili riconvertiti in piazze di spaccio delineano un paesaggio urbano dove la convivenza civile sembra ogni giorno più difficile.

"Una volta c'era la mafia ed era meglio, nessuno si permetteva di toccare le cose", racconta un ex malavitoso, che abita in zona da tanti anni. "Oggi, invece, non c'è né la mafia né lo stato: il quartiere è in mano a dei ragazzi".

"Le istituzioni dovrebbero fare qualcosa di più", conferma una giornalista del posto, impegnata nella tutela del territorio. Ogni settimana, infatti, operazioni di polizia smantellano reti criminali o centri di spaccio, ma i risultati durano poco.

"Dopo ogni blitz si crea un vuoto, che però – mancando una presenza continuativa dello Stato – viene rapidamente colmato dalla criminalità organizzata", osserva. Nel frattempo, Librino continua a essere il simbolo di una periferia che chiede attenzione, infrastrutture e sicurezza, ma soprattutto una presenza istituzionale costante e credibile.