La sentenza permette di effettuare il self check-in per gli affitti brevi. Si vogliono semplificare gli adempimenti amministrativi per i privati
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Rivoluzione per B&B e affitti brevi. Il Tar del Lazio ha annullato la circolare del Ministero dell’Interno, del 18 novembre scorso, che imponeva il riconoscimento di persona degli ospiti di strutture extralberghiere e vietava il self check-in. L’Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi (Aigab) ha dichiarato di essere già in contatti con il governo per assicurarsi l’implementazione delle tecnologie di riconoscimento del volto da remoto, già a disposizione delle maggiori piattaforme di case vacanze.
Il tribunale laziale ha ritenuto la circolare contrastante con la riforma del 2011, che prevedeva una semplificazione degli adempimenti amministrativi per proprietari e imprese. Secondo le associazioni del settore, la direttiva del Viminale andava a costituire un onere eccessivo per il settore extralberghiero, per sua stessa natura più piccolo e con meno risorse rispetto alle grandi strutture ricettive. Gli stabili per gli affitti brevi erano, quindi, ingiustamente discriminati.
La gestione degli ospiti nelle strutture ricettive è regolata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS), in particolare dall’art. 109. Il TULPS impone al gestore la registrazione dei dati degli ospiti e di inviarli, entro 24 ore dall’arrivo degli ospiti, alla Polizia. Tutto il processo è stato ideato per garantire trasparenza nella gestione e sicurezza. La legge non specifica, però, le precise modalità per verificare la corrispondenza tra documenti ed ospiti. L’interpretazione che gli è stata data fino ad ora, è sempre stata tradizionale, di persona. Ma secondo il Tar, la circolare era sproporzionata e non giustificata da reali necessità. Oltre a violare il principio di legalità e di parità di trattamento.