VENERDI' NERO

Sciopero generale, Landini: "Vogliamo rivoltare il Paese come un guanto" | Scontri a Torino, sei agenti feriti

Mezzo milione di persone nelle piazze, che "non si precettano". Con i sindacati sfila l'opposizione: Schlein è a Roma

29 Nov 2024 - 21:46

Mezzo milione di persone nelle piazze, che "non si precettano". Cgil e Uil sfilano da nord a sud - a Bologna c'è Maurizio Landini, a Napoli Pierpaolo Bombardieri -, nel giorno dello sciopero generale, ed è all'immagine di quelle piazze che affidano la risposta alle politiche "sbagliate" del governo Meloni e all'attacco del ministro Matteo Salvini. Con i sindacati sfila l'opposizione: la segretaria dem Elly Schlein è a Roma. Slogan, striscioni e voci si alzano contro la Manovra.

Ma il governo non resta in silenzio e, anzi, rivendica il lavoro fatto, a partire proprio dalla legge di Bilancio e dal sostegno ai lavoratori: "Non piace a Landini, ma piacerà ad almeno 15 milioni di dipendenti", ribatte Salvini. E al leader della Cgil che richiama la rivolta sociale, replica dicendogli di "essere più cauto, perché poi qualcuno lo prende sul serio".

Sciopero generale, cortei e manifestazioni in tutta Italia

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Il riferimento sulle buste paga è al taglio del cuneo fiscale, che da gennaio viene esteso ai redditi fino a 40mila euro. Per Cgil e Uil non basta affatto. "Noi vogliamo rivoltare come un guanto questo Paese", dice infatti Landini spiegando che la rivolta sociale significa "non voltarsi dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, ma mettersi insieme" per cambiare la situazione. "Agli insulti di Salvini, rispondiamo con queste piazze piene, democratiche, che chiedono cambiamenti", assicura Bombardieri.

Scontri tra forze dell'ordine e antagonisti a Torino

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Foto di Meloni, Crosetto e Salvini date alle fiamme, al grido di "dimissioni", nel corteo a Torino, dove si sono registrati scontri tra forze dell'ordine e attivisti. Sei agenti sono rimasti feriti. Il primo segnale dei disordini che sarebbero esplosi di lì a poco è stato il lancio di uova e fumogeni contro la polizia. Lo "spezzone" studentesco e gli attivisti Pro-Pal hanno cercato di entrare alla stazione di Porta Nuova, tentando di forzare il cordone delle forze di polizia. Il tentativo di irrompere all'interno ha determinato azioni di contenimento e respingimento da parte delle forze dell'ordine, anche con manganellate. Ferma la condanna del leader della Lega: "Non sono manifestanti, sono delinquenti".

Poco dopo gli scontri, i manifestanti dello spezzone del corteo degli studenti hanno occupato i binari della stazione di Porta Susa, dopo essere arrivati in metropolitana da Porta Nuova. Parla di "clima pesante" nei confronti delle forze dell'ordine, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, "alimentato da frange estreme che si organizzano con il solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto di manifestare le proprie idee. In una giornata complicata come questa, voglio ancora una volta ringraziare tutte le forze di polizia che hanno saputo gestire con equilibrio e professionalità le molteplici manifestazioni e i momenti di criticità".

Per il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, "bruciare le immagini del presidente del Consiglio e di alcuni ministri richiama momenti violenti, intolleranti, oscurantisti della storia italiana ed europea. Chi non condanna duramente questi gesti ne è implicitamente complice". Chiede una condanna "netta e inequivocabile" Anna Maria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca. "Violenza, roghi di immagini di esponenti del governo, guerriglia urbana e blocchi dei binari, così come impedire l'utilizzo delle aule universitarie non possono essere considerati strumenti legittimi per esprimere le proprie idee, a scapito e con totale disprezzo dei bisogni e dei diritti altrui", conclude.

In generale nelle città i disagi risultano limitati per i trasporti, per i quali dopo la precettazione lo stop è stato ridotto a 4 ore: bus e metro chiuse nella fascia tra le 9 e le 13 in alcune fermate. Sono, invece, 109 i voli cancellati solo da Ita (18 internazionali e 91 domestici). Non manca la consueta battaglia sui dati di adesione. Cgil e Uil parlano di una media del 70% e di punte del 100% in alcune aziende e servizi. Secondo i sindacati che non hanno incrociato le braccia, le percentuali sono molto più basse. Alle poste, non ha superato il 4%, sostengono Slp Cisl, Confsal Com, Failp-Cisal, Ugl Com, parlando di "sciopero farsa". Nella scuola è al 5%.

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