Sul luogo dell'incidente, "non c'erano guardrail ma solo dei tubi metallici attaccati al muretto basso contenitivo. Tubi, fra l'altro, arrugginiti e fragili"
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Per far luce sulla morte di Omar Masia, il 25enne di Calangianus (Sassari) morto in un incidente stradale avvenuto lungo la strada Baldu-L'Agnata, nelle campagne della periferia di Tempio Pausania, in provincia di Sassari, la procura di Tempio ha aperto un'inchiesta. Lo riporta L'Unione Sarda, la quale aggiunge che il conducente è risultato positivo all'alcol test, "seppur con un indice leggermente superiore alla soglia tollerata" e che la "contestazione è omicidio stradale". Inoltre, il quotidiano sardo spiega che in molti hanno puntato il dito contro le barriere di protezione collocate in strada, su cui si concentreranno le verifiche dei carabinieri nella giornata odierna.
In particolare, in merito alle barriere di protezione, L'Unione Sarda riporta che sul luogo dell'incidente "non c'erano guardrail ma solo dei tubi metallici attaccati al muretto basso contenitivo. Tubi, fra l'altro, arrugginiti e fragili e che quindi difficilmente potrebbero reggere l'urto di una vettura. Sul tema della sicurezza e della scarsa manutenzione della strada i carabinieri hanno già preso contatti con il Comune di Tempio. Secondo il comune la Baldu-L'Agnata sarebbe in realtà una strada di penetrazione agraria, che risulta però nel patrimonio comunale".
Intanto, l'auto coinvolta nell'incidente è stata recuperata e messa sotto sequestro dalla procura. Il pm ha inoltre disposto l'autopsia sul corpo di Masia.
"Il Comandante Antonio Giordano, a nome di tutto il personale del Comando dei vigili del fuoco di Sassari, si stringe al dolore del collega Massimiliano Masia per la tragica scomparsa del caro figlio Omar. Ogni singolo vigile del fuoco è chiamato a svolgere quotidianamente un lavoro spesso duro, a volte impossibile da raccontare". Così in una nota Antonio Giordano, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Sassari, a seguito dell'incidente in cui ha perso la vita il 25enne, figlio di un vigile del fuoco che ha partecipato ai soccorsi.
"Non ci sono parole che possano alleviare un dolore così immenso. Non esistono parole in grado di descrivere o anche solo sfiorare il dolore che pervade la famiglia di Massimiliano in questo momento. Le circostanze in cui è accaduto ci hanno lasciati attoniti e con il cuore a pezzi. L'idea che Massimiliano, che ha dedicato la vita a correre incontro al pericolo per salvare gli altri, si sia trovato di fronte all'incidente più devastante, quello che ha coinvolto la persona che si possa amare più di tutti, è una ferita che va oltre ogni comprensione. Il suo coraggio e la sua professionalità, che lo hanno guidato in innumerevoli soccorsi, lo hanno portato a essere lì, in quel momento tragico, e per questo non possiamo che stringerci in un silenzio rispettoso e profondo. Ha fatto tutto ciò che era umanamente possibile, e lo ha fatto con l'amore di un padre e la forza di un vigile del fuoco. L'assenza di Omar lascerà un vuoto incolmabile, non solo nella sua famiglia, ma in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Caro Massimiliano, oggi il tuo dolore è il nostro dolore, il dolore della tua seconda famiglia. Alle nostre più sincere condoglianze si uniscono il capo del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco Eros Mannino e il direttore regionale dei vvf della Sardegna Nicola Micele, a nome di tutti i vigili del fuoco della Sardegna e d'Italia. Con profondo affetto e vicinanza", conclude la nota.