Prospettive allarmanti

Sanità, dal 2026 rischio organico dimezzato in un Pronto soccorso su quattro

Un'indagine della Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza segnala gravi carenze di medici previste per il prossimo anno. Solo il 31% delle strutture avrà una copertura superiore al 75%

21 Nov 2025 - 11:26
 © ansa

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A partire da gennaio 2026, un Pronto soccorso su quattro in Italia rischia di operare con meno della metà dei medici necessari. È quanto emerge da un'indagine condotta dalla Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza (Simeu), che fotografa la persistente crisi del personale sanitario all'interno del Servizio sanitario nazionale. L'analisi, realizzata in occasione dell'Accademia dei direttori Simeu 2025, evidenzia una criticità diffusa in quasi tutto il territorio, con disparità regionali e una carenza strutturale che l'associazione collega alla scadenza dei contratti legati alla pandemia e alle società di servizi esterni.

Il quadro emerso dall'indagine Simeu

 L'indagine Simeu ha coinvolto circa 50 Pronto soccorso selezionati in modo da rappresentare il 12% del totale nazionale, con oltre 2,3 milioni di accessi registrati nel 2024. Secondo i dati raccolti, il 26% delle strutture prevede per gennaio 2026 una copertura inferiore al 50% del personale medico previsto, mentre il 39% si collocherà tra il 50% e il 75%. Solo il 31% raggiungerà una dotazione superiore al 75% dell'organico teorico, mentre il 100% della copertura rimane un obiettivo ancora lontano.

Coperture mediche in calo: i dati nel dettaglio

 Simeu precisa che la situazione resta preoccupante nonostante un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti. L'associazione sottolinea che la maggior parte delle strutture dovrà fare i conti con la progressiva scadenza dei contratti di collaborazione con società di servizi e con il venir meno di alcune forme contrattuali introdotte durante l'emergenza sanitaria. Questi elementi - spiega -, combinati con il numero limitato di nuove assunzioni, rendono complesso il mantenimento dei livelli minimi di assistenza.

Le cause della crisi del personale

 Tra le cause principali individuate da Simeu figurano la difficoltà nel reclutamento di nuovi medici di emergenza, la pressione lavorativa elevata e la mancanza di incentivi per la permanenza nei reparti d'urgenza. A ciò si aggiungono i pensionamenti e le dimissioni volontarie, che contribuiscono a un ulteriore impoverimento del personale disponibile.

Le dichiarazioni del presidente Simeu Alessandro Riccardi

 "Questi dati evidenziano come il 69% dei Pronto soccorso preveda per il gennaio prossimo una copertura organica inferiore al 75%, con circa il 30% sotto la soglia del 50%", ha dichiarato Alessandro Riccardi, presidente nazionale Simeu. "La crisi del personale medico continua a rappresentare un elemento fortemente critico nel sistema dell'emergenza urgenza", ha aggiunto Riccardi, sottolineando la necessità di interventi strutturali e non più solo temporanei.

Soluzioni temporanee e prospettive future

 In assenza di un piano di reclutamento stabile, Simeu avverte che si renderà necessario il ricorso a soluzioni tampone come le prestazioni aggiuntive e il coinvolgimento di professionisti esterni al Servizio sanitario nazionale. Tuttavia, l'associazione richiama l'attenzione delle istituzioni sulla necessità di una strategia nazionale per la valorizzazione della medicina d'urgenza e per la formazione di nuove figure professionali dedicate.

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