Runner ucciso da orsa in Trentino, il papà: "Magistratura faccia chiarezza"
A un anno dalla morte di Andrea, Carlo Papi chiede giustizia per suo figlio: "Ci aspettiamo delle risposte, non si può morire così"
"Voglio chiedere dignità e giustizia per Andrea.
Una giustizia che stiamo invocando e attendendo ormai da un anno. La esigiamo, la pretendiamo dalla magistratura". Lo ha detto Carlo Papi, papà del 26enne che il 5 aprile dell'anno scorso fu aggredito e ucciso dall'orsa JJ4 mentre faceva una seduta di running sui sentieri del monte Peller, in Trentino. All'indomani del ritrovamento del corpo del ragazzo, la procura ha aperto un fascicolo di indagine, ma finora nessuno sviluppo. "Dalla giustizia ci aspettiamo delle risposte - ha aggiunto il padre della vittima -. Mio figlio è morto da innocente nei boschi a due passi da casa. Non è possibile morire cosi".
La fiaccolata - Sabato sera il papà di Andrea era alla fiaccolata per le vie di Caldes: c'erano circa 500 persone in strada per non dimenticare. Il governatore del Trentino Fugatti, nel giorno dell'anniversario della morte, è tornato a chiedere l'applicazione della legge che prevede l'abbattimento fino a 24 esemplari di orso in tre anni.
L'orsa è rinchiusa - L'orsa dal 18 aprile scorso è rinchiusa in un recinto del centro faunistico del Casteller. Per l'animale la Provincia di Trento ha disposto l'abbattimento, ma l'ordinanza è stata sospesa a seguito dei ricordi e controricorsi delle associazioni animaliste.
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