Il nuovo fascicolo si aggiunge a quello per falso nei certificati medici. La famiglia: "Si faccia piena luce"
La Procura di Verona ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo in concorso sulla morte della runner Anna Zilio, 39 anni, trovata senza vita nel suo letto il 14 ottobre. Il fascicolo si aggiunge a quello già aperto, sempre contro ignoti, per falso nei certificati medici emessi dopo il 2021. Verrà inoltre disposto un esame tossicologico sui campioni di sangue prelevato dal corpo della donna durante l'autopsia. L'inchiesta sulla morte di Zilio si affianca a quella aperta dalla Procura di Vicenza relativa alla morte di Alberto Zordan, 48 anni di Sovizzo. I due appartenevano alla stessa squadra di atletica, ma non si conoscevano e avevano allenatori e medici diversi. Per Zordan tutti i certificati medici risultano in regola.
Lunedì 17 novembre la pm Silvia Facciotti conferirà l'incarico alla dottoressa Donata Favretto, professoressa associata in Tossicologia forense dell'Università di Padova, per accertamenti tecnici irripetibili medico-tossicologici. In altre parole, si andranno a cercare nel sangue prelevato dal corpo della donna durante l'autopsia eventuali sostanze che possono averne causato - o contribuito a causare - la morte. Da questi esami emergerà se l'atleta abbia o meno assunto alcuni farmaci prima del decesso, benché in casa siano stati rinvenuti solo integratori, magnesio e potassio e la stessa famiglia escluda categoricamente l'ombra del doping. Qualora tuttavia ci fosse un esito positivo, sarebbe da capire come l'eventuale sostanza possa essere entrata nella disponibilità della runner, ossia chi gliel'abbia prescritta o comunque procurata.
"La famiglia in questo momento è travolta da un dolore indicibile, difficile da comprendere dall'esterno. È chiusa in un silenzio di sofferenza per la morte di Anna e fortemente preoccupata per l'inchiesta che si sta conducendo, che impone di riaprire quella ferita quasi quotidianamente", ha dichiarato all'Ansa Marco Pezzotti, l'avvocato che assiste la famiglia della runner. La famiglia resta sempre "in attesa, avendo piena fiducia nei confronti della Procura della Repubblica, che si faccia piena luce sulle circostanze che abbiano determinato o contribuito a determinare il decesso di Anna".
L'inchiesta veronese si svolge mentre a pochi chilometri la Procura di Vicenza indaga sulla morte di un secondo atleta della stessa società, Alberto Zordan, di 48 anni, trovato senza vita nella sua casa di Sovizzo la notte tra l'1 e il 2 novembre. Il decesso di due compagni di squadra a poche settimane di distanza aveva aperto la porta a interrogativi, ma i due non si conoscevano e avevano allenatori e medici diversi. I certificati di Zordan erano in regola.