indagine in veneto

Due maratoneti della stessa squadra morti nel sonno, verifiche sui certificati medici

Le procure di Vicenza e Verona indagano su possibili irregolarità nei certificati di idoneità sportiva agonistica dopo il decesso di due runner del Team Km Sport, deceduti a pochi giorni di distanza

07 Nov 2025 - 18:41
 © Tgcom24

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Le procure di Vicenza e Verona hanno aperto un'inchiesta sui certificati medici agonistici dopo la morte improvvisa di due runner vicentini, Alberto Zordan, 48 anni, di Sovizzo, e Anna Zilio, 39 anni, di Marano Vicentino. I due atleti, entrambi tesserati per la squadra sportiva Team Km Sport di San Martino Buon Albergo, nel Veronese, sono deceduti nel sonno a meno di tre settimane di distanza l'uno dall'altra. Gli inquirenti hanno disposto esami diagnostici e prelievi di tessuti, che saranno sottoposti ad analisi di laboratorio per accertare le cause dei decessi.

Le indagini sui certificati medici

 La polizia, su delega della Procura, ha effettuato verifiche sui certificati medici agonistici in possesso dei due corridori. Secondo quanto si apprende, per Anna Zilio sarebbe stato recuperato al momento solo un certificato risalente al 2021, anno in cui l'atleta era stata fermata per alcuni problemi di salute. Zordan invece risultava in regola con la documentazione medica necessaria per la partecipazione alle competizioni sportive. Gli accertamenti proseguono per chiarire eventuali irregolarità o manomissioni nei documenti.

Due decessi simili a poche settimane di distanza

 Le due morti, avvenute con modalità analoghe, hanno scosso il mondo dell'atletica amatoriale. Zilio è stata trovata senza vita il 14 ottobre scorso dal padre, che aveva allertato i soccorsi dopo non aver ricevuto risposta dalla figlia. Zordan è deceduto invece nella notte tra l'1 e il 2 novembre, anche lui in casa. In entrambi i casi, si è trattato di un malore improvviso durante il sonno.

Il ruolo della società sportiva e le precisazioni del vicepresidente

 Il vicepresidente della Km Sport, Emanuele Marchi, ha espresso il profondo dolore della società e respinto qualsiasi ipotesi di collegamento diretto tra i due casi. "Anche noi vorremmo sapere la causa della morte di questi nostri due atleti e amici", ha spiegato Marchi. "Ci fa piacere che la Procura indaghi per capire la causa, però noi come società non vediamo nessuna correlazione fra due morti, purtroppo solo grande dispiacere e tristezza". Marchi ha inoltre precisato che Zilio, segretaria della società, gestiva l'invio dei certificati ma non si allenava con Zordan, sottolineando il carattere amatoriale dell'attività sportiva del gruppo.

L'avvocato della famiglia Zilio: "Nessun collegamento tra i due casi"

 Il legale che assiste la famiglia di Anna Zilio, l'avvocato veronese Marco Pezzotti, ha confermato che non esistono elementi che colleghino i due decessi. "Non c'è alcun collegamento tra questi due casi, si tratta di una tragedia molto dolorosa e attendiamo i risultati dell'autopsia che permetteranno di chiarire le cause della morte", ha dichiarato il difensore.

Accertamenti in corso sulle cause dei decessi

 Le procure di Vicenza e Verona attendono ora gli esiti degli esami istologici e tossicologici per determinare le cause esatte dei due decessi. Gli investigatori, nel frattempo, continuano a verificare la regolarità dei certificati e delle procedure di idoneità agonistica. La magistratura sottolinea che ogni ipotesi resta aperta, ma al momento non emergono elementi di collegamento tra i due casi. Le indagini sono tuttora in corso.

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