Livelli di igiene indegni

Roma, topi tra i tavoli e lavoratori in nero: chiuso ristorante cinese

Blitz delle forse dell'ordine nella zona Est della città. Riscontrate gravi violazioni igienico-sanitarie e condizioni di sfruttamento del personale

07 Ago 2025 - 15:20
 © Grok

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Un ristorante cinese situato nella zona est di Roma è stato posto sotto sequestro preventivo dopo un controllo della Divisione Amministrativa della Questura, supportata dagli agenti del Distretto Prenestino e dalla Squadra Mobile. All'interno del locale, disposto su due livelli, le forze dell'ordine hanno trovato una situazione allarmante sotto il profilo igienico e strutturale: tra le sedie della sala clienti è stato avvistato un topo in movimento, evidente sintomo del degrado diffuso. Gli estintori erano assenti o scaduti da anni, utilizzati in modo improprio; le uscite di emergenza risultavano bloccate e l'impianto elettrico presentava anomalie evidenti, segno di una manutenzione inesistente. L'ASL Roma 2, intervenuta contestualmente al controllo, ha ordinato l'immediata distruzione dei prodotti alimentari mal conservati, sottolineando la totale inadeguatezza delle condizioni di stoccaggio.

Le violazioni riscontrate

 Il quadro emerso dall'ispezione ha rivelato uno scenario di grave incuria. In primo luogo, le attrezzature di sicurezza obbligatorie, come gli estintori, erano assenti o inutilizzabili, essendo scaduti da tempo. Le vie di fuga, fondamentali in caso di emergenza, risultavano inaccessibili a causa di arredi e materiali accatastati. Inoltre, l'impianto elettrico, vecchio e privo di manutenzione, poneva un rischio elevato di cortocircuiti. Ma il dato più allarmante è arrivato dalla sala ristorante: la presenza di un topo tra i tavoli ha certificato un livello di igiene del tutto inaccettabile. Gli operatori sanitari dell'ASL hanno riscontrato anche carenze gravi nei frigoriferi e nella conservazione degli alimenti, disponendo il ritiro e la distruzione immediata dei prodotti alimentari non idonei alla somministrazione.

Personale in nero e una zona dormitorio sul pavimento

 All'interno del locale è stato individuato anche uno spazio adibito impropriamente a dormitorio, con materassi e stuoie sparsi sul pavimento. L'area, del tutto priva dei requisiti minimi di abitabilità, ospitava alcuni dei 45 lavoratori impiegati nel ristorante. Tra questi, due persone sono risultate prive del permesso di soggiorno. La Questura ha immediatamente avviato le verifiche attraverso l'Ufficio Immigrazione, valutando eventuali misure di rimpatrio nei confronti dei cittadini stranieri irregolari. Gli accertamenti sono tuttora in corso anche per definire la posizione contrattuale e fiscale degli altri dipendenti, molti dei quali sarebbero impiegati in mansioni diverse rispetto a quelle dichiarate.

Il provvedimento giudiziario

 A fronte delle numerose irregolarità accertate, le autorità hanno proceduto con il sequestro preventivo del ristorante. Il provvedimento è stato richiesto dalla Procura della Repubblica di Roma e convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari. L'attività commerciale risulta intestata a una società a responsabilità limitata, gestita da cittadini di origine cinese. Le indagini si concentrano ora sulle responsabilità penali e amministrative legate alla sicurezza, all'igiene pubblica e alla gestione del personale. L'ipotesi di reato comprende anche il favoreggiamento dell'immigrazione irregolare e la violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

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