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Due i cortei: il primo organizzato dalla rete "Stop ReArm Europe", il secondo promosso dal coordinamento “Disarmiamoli” con Potere al Popolo, Pro-Pal e collettivi. Presentata una mozione unitaria dai leader di Pd-M5s-Avs per chiedere lo stop alla cooperazione militare con Israele
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La sinistra torna in piazza per la pace. Con due diverse manifestazioni. Una apertamente contro il piano di Riarmo europeo, un'altra, alternativa e organizzata dai collettivi e movimenti Pro-Pal. Percorsi diversi a Roma e campo largo ancora diviso con Conte alla guida del corteo contro il riarmo.
Sarebbero almeno 100mila, secondo gli organizzatori, le persone che hanno preso parte alla manifestazione nazionale, partita da Porta San Paolo, "No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo". Molte le bandiere palestinesi e quelle della pace, con simboli della Palestina, mentre i militanti scandiscono slogan come "Stop alla guerra genocida in Palestina" e "Al fianco dei popoli contro Netanyahu e Trump" o "La pace dipende anche da te".
"Dobbiamo fermare la follia della guerra ad ogni costo, dei soldi spesi invece che per le esigenze degli uomini, per ucciderli. Invece di occuparsi dell'ambiente e della salute - dice uno degli attivisti alla guida del corteo - Non abbiamo bisogno di più armi".
Decine di manifestanti si sono stesi per terra su lenzuoli bianchi davanti al Colosseo mentre il camion-palco trasmetteva un audio di 4 minuti, il rumore delle bombe su Gaza registrato sul posto dall'ingegnere del suono palestinese Oussama Rima. Lo riferiscono gli organizzatori. "E' stato montato, e ci è stato regalato, dalla campagna catalana Unsilence Gaza - coordinata da NOVACT, nostri alleati in Spagna nella campagna europea Stop Rearm Europe. Ci siamo stesti per terra, con il suono dei bombardamenti registrati a Gaza per rendere visibile, con i nostri corpi, il genocidio ancora in atto del popolo palestinese e la morte e la devastazione che portano tutte le guerre". Dopo il flash mob tutto il corteo ha fatto un minuto di rumore per Gaza "contro il silenzio sul genocidio del popolo palestinese".
"Questa piazza ha un precedente: il 5 aprile centomila persone che hanno detto no al riarmo e lo riaffermano ancora oggi. C'è un popolo, la stragrande maggioranza, che dice che questa corsa al riarmo è folle, ed è folle contribuire alla escalation militare mentre invece si tagliano fondi al welfare, al modello sociale europeo che abbiamo costruito faticosamente per tanti anni, alla sanità, all'istruzione, agli asili nido e a quello che serve ai cittadini. La folle corsa al riarmo è solo un'illusoria prospettiva di sicurezza ma genererà sempre maggiore insicurezza". Così il leader M5S, Giuseppe Conte, a margine del corteo contro il riarmo in corso a Roma.
Una seconda manifestazione, alternativa a quella organizzata dalla piattaforma Stop Rearm Europe, è partita da Piazza Vittorio, sempre a Roma. "Come Movimento Studenti Palestinesi in Italia e Associazione dei palestinesi in Italia, siamo nella piazza che non si gira dall'altra parte, che chiama Israele per quello che è: uno Stato coloniale, genocida e terrorista", hanno ribadito i partecipanti. Striscioni e cori anche contro la manifestazione della piattaforma Stop Rearm Europe. "Porta San Paolo piazza della Guerra", uno dei cartelli esposti dagli studenti che richiamava appunto il punto di raccolta dell'altra manifestazione. Bruciate nel corso della manifestazione alcune bandiere di Israele, Nato e Ue. Data alle fiamme anche una gigantografia di Trump
Sulla situazione esplosiva in Medioriente i leader dell'opposizione hanno presentato una mozione unitaria per chiedere che il governo italiano interrompa la collaborazione militare con Israele. "Le ostilità tra Israele e Iran hanno catalizzato la preoccupazione dell'opinione pubblica mondiale, distogliendo l'attenzione dai crimini contro l'umanità in corso a Gaza e dai piani israeliani di annessione coloniale della Cisgiordania - dichiarano Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein -. Non lasceremo che l'Italia venga macchiata dalla pavidità di Meloni e i suoi epigoni. Abbiamo depositato una mozione unitaria per chiedere la revoca del memorandum d'intesa con il governo israeliano nel settore militare e della difesa e la sospensione di qualsiasi forma di cooperazione militare con Israele".