Per lui venti giorni di prognosi. Il branco gli ha preso anche il cellulare
I carabinieri stanno indagando sulla vicenda di Alessandro Ansaldo, un 25enne che ha denunciato di essere rimasto vittima di un'aggressione omofoba a Roma. La denuncia è stata presentata ai militari della stazione Prati il 14 settembre. Il giovane ha raccontato di essere stato prima bersaglio di offese omofobe da una decina di persone e successivamente colpito al volto con un pugno. Trasportato in ospedale, è stato dimesso con venti giorni di prognosi. L'episodio sarebbe avvenuto in corso Vittorio, in pieno centro.
Il branco ha circondato il 25enne a cui è stato strappato dalle mani un ventaglio. Il giovane è stato ricoperto di sputi e di insulti, poi preso a pugni. A questo punto la vittima cade per terra. Uno degli aggressori si avvicina e gli prende il cellulare.
"Come Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza ad Alessandro Ansaldo, giovane di 25 anni, brutalmente aggredito da almeno dieci ragazzi italiani con accento romano, tra i 18 e i 22 anni. Alessandro è stato nostro attivista nel 2021, prima di trasferirsi a Londra per proseguire gli studi, e partecipò alle nostre manifestazioni e sit-in. Ha riportato un trauma cranico-facciale, la frattura del naso e contusioni alle costole, con una prognosi di almeno venti giorni, dopo essere stato picchiato e insultato da un branco di dieci giovani. Questa violenza dimostra ancora una volta quanto l'omofobia sia purtroppo una realtà concreta e diffusa nel nostro Paese, che continua a colpire giovani e persone LGBT+ nella vita quotidiana". Lo dichiara, in un comunicato, Fabrizio Marrazzo, portavoce del Partito Gay LGBT+, Solidale, Ambientalista e Liberale.
"Rivolgo un appello ai testimoni: chiunque abbia assistito o ripreso l'aggressione con il cellulare è invitato a contattarmi direttamente o a rivolgersi alle forze dell'ordine. Le immagini e le testimonianze possono essere decisive per assicurare alla giustizia i responsabili di questo vile attacco. Chiediamo inoltre che vengano acquisite e verificate le registrazioni delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona di Corso Vittorio Emanuele II e Largo Argentina, così da non perdere alcuna prova utile all'identificazione degli aggressori", conclude Marrazzo.