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Rimini, l'audio shock di una ragazza musulmana costretta a sposarsi: "I parenti mi hanno detto di accettare la situazione"

"Dritto e Rovescio" mostra le immagini del matrimonio forzato in Bangladesh

10 Ott 2025 - 15:00
 © Da video

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Costretta a un matrimonio islamico combinato in Bangladesh, dove è stata portata con l'inganno, per poi essere privata della libertà e obbligata ad avere rapporti sessuali con il marito. È quanto successo a una ragazza musulmana di Rimini, che con uno stratagemma è riuscita a ribellarsi e a fuggire.
Come raccontato nel servizio in onda a "Dritto e Rovescio" durante l'appuntamento in prima serata di giovedì 9 ottobre, la giovane si è ritrovata in una situazione disperata e non ha esitato a chiedere aiuto con tutti i mezzi a disposizione nonostante il volere della famiglia.
 

"Voglio tornare in Italia. Se resto qui mi uccidono. Non voglio fare la fine di Saman", avrebbe scritto ai servizi sociali di Rimini. Mentre l'attivista con cui ha parlato, racconta: "Mi diceva che era stata chiusa in un appartamento, che non poteva uscire se non accompagnata e che le era stato tolto il telefono".
E ancora: "I genitori le dicevano che se lei non faceva questo avrebbe rovinato la famiglia. Che doveva sottostare, che il padre sarebbe morto dalla vergogna di non aver saputo comandarla".

"Ho chiesto aiuto a tanti parenti e mi hanno detto di accettare la mia situazione. Che ormai sono sposata, che non si può tornare indietro e che devo cercare di fare funzionare il matrimonio", si sente in uno dei messaggi, mostrati in esclusiva nella trasmissione di Retequattro. Mentre di fronte alla volontà dei familiari di farle avere un bambino, commentava: "I primi giorni del matrimonio non riuscivo neanche a guardare in faccia mio marito perché non è la persona che amo, che mi piace. Avere un bambino da lui sarebbe stato la fine".

Grazie all'utilizzo di anticoncezionali presi di nascosto, la giovane riesce a evitare la gravidanza e con un pretesto convince la famiglia a farla rientrare in Italia: qui, ad attenderla in aeroporto troverà i carabinieri, pronti a metterla in salvo.
Oggi i genitori si trovano agli arresti domiciliari, ma nel quartiere di Rimini in cui si concentra la comunità bengalese di fede musulmana tutti difendono il padre della ragazza.