A "Quarta Repubblica" parla Carmen Pistoia, vittima del raggiro: "Il giorno prima avevo prenotato una visita e mi sono fidata"
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"Si prega di contattare con urgenza i nostri uffici per importanti comunicazioni". Messaggi di questo tipo sono arrivati sui cellulari di pazienti che convinti avere a che fare con il Cup - Centro unico prenotazioni - gestito dalle Asl finiscono nella rete delle truffe telefoniche. "Ci si sente violati e in parte anche stupidi", dice a "Quarta Repubblica" Carmen Pistoia, residente a Fasano, in provincia di Brindisi.
"Mentre mi trovavo in ufficio ricevo una chiamata da un numero con la dicitura Cup Fasano e subito dopo anche un sms", spiega la donna che aggiunge di essersi recata di persona il giorno prima nel Cup per prenotare alcune visite specialistiche. "Alla chiamata ha risposto un centralino che mi ha detto di rimanere in attesa per non perdere la priorità. Sono rimasta in attesa per cinque minuti e venti secondi dopo di che hanno buttato giù la linea", sottolinea Carmen Pistoia che in una verifica successiva ha visto un addebito di quasi 10 euro a copertura dei costi della telefonata. "Arrivare a utilizzare il Servizio sanitario nazionale per queste truffe è abominevole", aggiunge la donna.
Da Fasano a Trieste: la frode del Cup tocca varie latitudini e fasce d'età. Per correre ai ripari sempre più aziende sanitarie pubblicano avvisi anti-truffa sulle proprie pagine social ufficiali e sui giornali locali. "I nostri Cup che sono un'interfaccia di fiducia con i cittadini non dicono mai di mandare soldi nè di inviare dati o tanto meno di essere richiamati", dice Paolo Patralia, vicepresidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso).