Il riconoscimento, finanziato dall'Associazione italiana Pazienti Leucemia mieloide cronica (Aip Lmc), nasce con l'obiettivo di valorizzare in modo indipendente le scoperte più rilevanti nell'ambito della biomedicina
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Il 18 ottobre è stato consegnato il primo premio "La Mosca bianca". Questo riconoscimento, finanziato dall'Associazione italiana Pazienti Leucemia mieloide cronica (Aip Lmc), nasce con l'obiettivo di valorizzare in modo indipendente le scoperte più rilevanti nell'ambito della biomedicina. Il primo vincitore del premio per l'edizione 2025 è il dr. Pablo Hernansanz del rinomato Istituto Cajal (Csic) di Madrid (Spagna).
La cerimonia di premiazione si è svolta all'Hotel Helios di Monza alle 12.30, durante la riunione annuale dell'associazione. Il vincitore ha ricevuto una spilla d'oro e un assegno di 10mila euro, consegnati da Nicoletta Re, vicepresidente di Aip Lmc, a testimonianza dell'importanza del valore attribuito alla ricerca scientifica d’avanguardia.
La scoperta che ha valso l'assegnazione del premio al ricercatore spagnolo riguarda il funzionamento dei mitocondri, corpuscoli che risiedono all'interno delle cellule e deputati a produrre energia per la cellula stessa. "Pensavamo che il funzionamento dei mitocondri fosse ormai chiarito da tempo dato che essi sono noti ai biologi da oltre 100 anni, ma in biologia mai dire mai", chiosa il prof. Carlo Gambacorti-Passerini, direttore del comitato scientifico Aip-Lmc e responsabile del Comitato di selezione del premio. "Invece il dr. Hernansanz ha identificato che la differenza di potenziale esistente tra parte interna ed esterna del mitocondrio, la base per la produzione di energia nella cellula, non è dovuta solamente a un gradiente di ioni Idrogeno ma, per circa metà, a un gradiente di ioni Sodio. Il team del dr. Hernansanz ha inoltre identificato la proteina che agisce da trasportatore per questi ioni", conclude il prof Gambacorti. La scoperta è sicuramente "di base", nel senso che non ha una ripercussione clinica immediata, ma la potrà avere nel futuro, come è avvenuto in tutte le grandi scoperte mediche, a iniziare da quella del cromosoma Filadelphia, avvenuta nel 1960 e che portò 40 anni dopo alla scoperta dell'imatinib per la terapia della leucemia mieloide cronica.
Tra le possibili applicazioni mediche di questa scoperta si possono considerare la riduzione della tossicità di alcuni farmaci antitumorali. Nella Lmc il controllo del metabolismo dei mitocondri attraverso il flusso di Sodio potrebbe essere utile nella eradicazione di cellule staminali quiescenti. Da ultimo la modifica dei flussi di Sodio nel mitocondrio potrebbe essere utilizzata per migliorare gli stati di scompenso del cuore.
L'Associazione italiana Pazienti Leucemia mieloide cronica è nata nel 2009 dall'iniziativa delle persone direttamente coinvolte dalla malattia, con l'obiettivo di supportare chi vive con la Lmc e di accogliere positivamente tutte le nuove scoperte che possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti in senso più ampio. Il premio "La Mosca Bianca" vuole celebrare, in maniera indipendente e non condizionata da altri fattori, chi si distingue per dedizione e innovazione nell'ambito della ricerca biomedica e del sostegno alle persone. La seconda edizione del premio "La Mosca Bianca" si terrà nel 2027.
Il dr. Pablo Hernansanz è un giovane ricercatore spagnolo, impegnato nel campo delle biomedicine. Nella sua vita privata, così come in quella professionale, emerge una profonda attenzione verso la cura delle persone. Cresciuto in un ambiente naturale ricco di bellezza e ispirato dai suoi mentori in biologia, Pablo ha trovato la propria vocazione nell'aiuto agli altri. Oltre alla sua attività scientifica, Pablo coltiva numerose passioni: predilige le attività all'aria aperta, come la corsa in montagna e l’escursionismo, ed è anche apicoltore, spinto dall’amore per la vita e il desiderio di contribuire alla sua tutela. Ha fondato insieme ad alcuni amici un'associazione che si dedica al sostegno della propria regione (Guadalajara), con un'attenzione particolare alle scuole dove ragazze e ragazzi sono ad alto rischio di esclusione a causa di contesti di elevata criminalità, di spopolamento del territorio o di famiglie in difficoltà.
Hernansanz afferma di sentirsi profondamente connesso al proprio lavoro poiché rappresenta il modo più naturale che ha trovato per aiutare le persone. Racconta che, fin da bambino, i suoi genitori portavano lui e i suoi fratelli in una casa per anziani, dove servivano i pasti e lavavano i piatti. In quei momenti, l'incontro con la gentilezza e la gratitudine delle persone anziane ha segnato il suo percorso umano e professionale, rafforzando la sua convinzione nell'importanza della cura reciproca. Hernansanz rispecchia appieno i valori di indipendenza, integrità, creatività e amore per il benessere degli altri che sono il motore dell'Associazione italiana Pazienti Leucemia mieloide cronica.