45 GIORNI DI MONITORAGGIO

Piacenza, abusa di dottoresse e infermiere: primario ai domiciliari

Le immagini registrate hanno consentito alle forze dell'ordine di ricostruire 32 episodi

07 Mag 2025 - 14:55
 © Ansa

© Ansa

A Piacenza un primario dell'Ospedale Civile è stato arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di dottoresse e infermiere e di atti persecutori nei loro confronti. Per il professionista è stata disposta un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari e sono stati perquisiti i suoi due studi, in ospedale e nella sua abitazione. Le immagini registrate in 45 giorni di monitoraggio hanno consentito alle forze dell'ordine di ricostruire 32 episodi di abusi. Secondo quanto scrive la polizia "il primario compiva atti sessuali con quasi tutte le donne che varcavano da sole la porta del suo ufficio". Gli inquirenti aggiungono che le indagini sono state difficili per il clima di omertà trovato nel reparto. 

Le indagini sono partite dalla denuncia di una dottoressa in servizio presso il reparto, che aveva subito per la prima volta un'aggressione sessuale all'interno dello studio del medico, segnalando alla Direzione Sanitaria dell'Ausl e alla Questura di Piacenza. La vittima aveva subito l'aggressione dopo essersi recata nell'ufficio del capo per discutere delle ferie, ed era stata chiusa a chiave nella stanza, sbattuta contro un mobile e costretta a subire atti sessuali, interrotti solo dal casuale arrivo di un collega che bussava alla porta. Le indagini sono così partite e, grazie alle intercettazioni ambientali, è stato possibile ricostruire un quadro di abusi e violenze pressoché quotidiani durante le ore di servizio del primario.

A rendere però complesse le indagini quello che gli investigatori definiscono "il clima di forte omertà all'interno del Reparto", che ha portato diverse vittime a essere reticenti in prima battuta con gli stessi agenti. Nel corso delle indagini, una seconda dottoressa, appositamente invitata in Questura, ha deciso di sporgere denuncia e raccontare degli abusi subiti, per poi ritirarla il giorno successivo per timore delle conseguenze lavorative e familiari. Sono al momento diverse le vittime individuate che hanno confermato gli abusi sessuali, ma si tratterebbe solo di una parte delle donne costrette a subire atti di violenza.

Le indagini hanno anche registrato rapporti sessuali consenzienti con alcune operatrici, avvenuti nell'orario di servizio nel suo ufficio, ma nella maggior parte si trattava di violenze e abusi. In un episodio, il primario avrebbe appositamente convocato una collega consenziente per 'sfogarsi' dai 'soli' palpeggiamenti ai danni di una vittima avvenuti pochi minuti prima. Per il personale sanitario di sesso femminile, entrare nell'ufficio del Primario per questioni lavorative significava dover sottostare ad atti sessuali.

Secondo quanto riferito dagli investigatori lo stesso ambiente ospedaliero "si è dimostrato gravemente omertoso e autoreferenziale": le condotte del primario erano note da tempo a gran parte del personale, anche perché lo stesso si vantava nei discorsi con colleghi uomini, ricevendo in alcune occasioni persino suggerimenti sugli atti sessuali da compiere in futuro.

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri