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Pesca illegale, minacce all'Ong Sea Shepherd | Il ministro Costa: "Il bracconaggio va annientato"

Hanno fatto trovare allʼequipaggio una bara di legno con una croce sopra. Lʼassociazione però non si arrende: "Proseguiamo in difesa del nostro mare"

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Prima lo speronamento da parte di un peschereccio, poi le minacce di morte: nel miritno l'associazione ambientalista Sea Shepherd. Autori del messaggio un gruppo di pescatori abusivi che si trovavano al largo di Alicudi, un'isola delle Eolie. Il gruppo no-profit ha subito riportato l'accaduto con un post su Facebook, ricevendo anche il sostegno del ministro dell'Ambiente Costa che ha condannato ogni azione di bracconaggio, denunciando il fatto alle autorità.

La nave Conrad, imbarcazione della Sea Shepherd, si trovava a largo del Tirreno impegnata nella lotta della pesca illegale quando ha subito uno speronamento da un peschereccio illegale. L'atto, già abbastanza grave, è peggiorato nel giro di qualche giorno quando i volontari hanno ricevuto un messaggio di morte da parte degli stessi bracconieri. "Durante il recupero dei Fad illegali, la crew dell'Hunter ha trovato una croce di legno su una "bara" di legno e stoffa appositamente lasciata come messaggio per noi". E' questo quello che si legge nel post della pagina Facebook di Sea Shepherd Italia. L'Ong aveva da poco messo fuori uso molteplici Fad illegali. Il peschereccio, dopo aver riattivato e potenziato questi oggetti, ha fatto trovare all'associazione un dispositivo dalla forma insolita: una bara artigianale con un crocifisso sopra.

 

Un Fad, Fishing Aggregating Devices, non è altro che un oggetto depositato in mare alcuni giorni prima dell'attività di pesca per richiamare banchi di pesce sotto la zona di ombra che si va a creare. L'utilizzo di alcuni di questi dispositivi è ritenuto illecito in quanto, oltre a mettere in ginocchio la pesca tradizionale, causa un alto livello di inquinamento del mare, essendo spesso composto anche da oggetti come bottiglie di plastica sporche di oli esausti. Con le navi Conrad e Hunter, l'associazione sta cercando di recuperare dal Tirreno il maggior numero possibile di questi Fad illegali.

 

 

"L'azione di Sea Shepherd continuerà per fermare questa tecnica di pesca illecita e distruttiva per tutta la vita nel Mediterraneo" - si legge nel post. - "Le intimidazioni ricevute certificano che l'azione diretta sta avendo effetto: puntiamo ad affondare l'economia illegale collegata alla pesca INN (Illegale, Non dichiarata e Non regolamentata". Infine, il presidente del gruppo, Andrea Morello, ha promesso la permanenza dell'associazione in mare "finché non sarà ripristinata la legalità".

 

"Il bracconaggio in mare è una piaga che va annientata" ha scritto il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "Vengo dall'Arma dei Carabinieri e per me la legalità è uno scopo di vita. Chiunque si batte per la legalità avrà il mio appoggio. Ogni giorno le associazioni come la loro lavorano a stretto contatto con Capitaneria di porto e altre autorità per il bene del Paese. Sono sicuro che queste minacce e queste intimidazioni non scalfiranno la voglia di giustizia per la tutela dei mari".

 

 

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