Mattanza di cetacei alle isole Faroe, la denuncia della Ong Sea Shepherd: "E' un massacro ritualizzato"
Secondo il capitano Paul Watson, oltre 252 balene pilota a pinne lunghe e 35 delfini bianchi dellʼAtlantico sono stati massacrati negli ultimi giorni a Hvalba
Nelle isole Faroe danesi è ripartita la Grindadrap, la tradizionale battuta di caccia con cui ogni anno vengono uccisi centinaia di cetacei e delfini. Ad alzare la voce, ancora una volta, è il capitano Paul Watson, fondatore e presidente di Sea Shepherd, l'Ong che da anni si occupa della difesa e della conservazione delle risorse e della fauna marina. Secondo Watson, infatti, si tratta di un "massacro ritualizzato".
Secondo il leader di Sea Shepherd, impegnata nella lotta all'usanza delle Faroe dal 1983, oltre 252 balene pilota a pinne lunghe e 35 delfini bianchi dell'Atlantico sono stati massacrati negli ultimi giorni a Hvalba, un piccolo comune delle isole. Ma questi sarebbe solo dati parziali.
La Grindadrap, che si può tradurre letteralmente come “uccisione della balena”, è una vera battuta di caccia con cui balene e delfini vengono spinti verso la costa, dove l’acqua è più bassa, e una volta spiaggiati, vengono infilzati e predati dall’uomo. Su Facebook, Watson denuncia: "Nonostante una pandemia globale, gli psicopatici assetati di sangue nelle Isole Faroe danesi continuano le loro spietate uccisioni in serie. Con il mondo sull'orlo del collasso ecologico, combattendo una pandemia globale e affrontando un futuro incerto a causa di cambiamenti climatici imprevedibili, gli ignoranti e gli arroganti in questo territorio danese non stanno lasciando che le realtà ecologiche rovinino la loro orribile ossessione per l'omicidio sadico".
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