Una storia natalizia a ferragosto

Donna partorisce in strada a Como, volontario della Croce rossa salva mamma e figlio

Un 42enne del Burkina Faso è intervenuto per aiutare una ventenne a completare il parto. La ragazza stava passeggiando per via Gramsci quando ha iniziato a urlare per le doglie 

15 Ago 2025 - 16:32
 © istockphoto

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Chissà se Maurice Sawadago ci ha pensato almeno per un attimo: quel bambino che ha aiutato a far nascere è ora al sicuro proprio lì, nello stesso ospedale (il Valduce) dove ha visto la luce suo figlio. Forse un giorno la giovane madre che Maurice ha soccorso gli racconterà tutta la storia, spiegandogli come in realtà lui non sia nato propriamente tra quelle corsie ma per strada, grazie all'aiuto proprio di quell'uomo di origini burkinabé, coadiuvato da un collega e tre ragazzini egiziani.

Un film di Natale ad agosto

 Sarebbe una storia perfetta per un film di Frank Capra o per una di quelle pellicole di Natale a base di buoni sentimenti e zuccheroso ottimismo. Solo che questa volta la storia (oltre a essere reale) non ha nulla di natalizio, quantomeno non l'ambientazione, visto che tutto è successo attorno a ferragosto. Quel giorno la ventenne neo-mamma di origine sudamericana non crede che sia già arrivato il momento di dare alla luce il suo bambino. Sta passeggiando tranquillamente con un uomo per Via Gramsci, a Como, quando le doglie la sorprendono, lasciandola in preda a lancinanti dolori. Thiago ha deciso di non aspettare più, vuole vedere la luce del sole, lì, in mezzo alla strada e alla sua giovane madre non resta che assecondarlo, nella speranza che tutto possa andare per il meglio.

La situazione è tuttavia complicata: non è così scontato che si possa finalizzare un parto proprio lì, davanti agli occhi di un uomo spaventato e di passanti altrettanto confusi, che non conoscono la vera ragione per cui quella ragazza col pancione abbia iniziato a urlare. Probabilmente si tratta proprio del bambino: è lui a provocare le doglie ma nessuno si azzarda a muovere un muscolo, con la paura di fare forse qualche danno. Per fortuna però, tra gli spettatori involontari di questo spettacolo, a un certo punto si palesa però anche Maurice Sawadago.

Un'azione rapida e un lieto fine da festeggiare

  L'uomo, ormai dal 2013 è un volontario della croce rossa del Basso Lario e sa benissimo non solo cosa sta accadendo ma anche come deve agire. Allontana la persona che sta con la ventenne, in pieno stato di shock, e chiama un collega che porta con sé tre ragazzi dal vicino centro in cui Sawadago lavora. Maurice ha intanto già tagliato i pantaloni della ragazza, rendendosi così conto che la testa del piccolo Thiago spunta già fuori. Non c'è più nemmeno il tempo di portare la mamma in una sala parto improvvisata nel centro. Bisogna agire subito. Arriva anche il collega con i tre sedicenni di origine egiziana. Portano delle lenzuola, un po' per fare stare più comoda la ragazza e un po' per proteggerla dagli sguardi dei passanti. 

"Abbiamo dovuto fare tutto in strada ma i miei ragazzi mi hanno aiutato facendo avanti e indietro con le lenzuola pulite e aiutandomi a tranquillizzarla", ha raccontato Maurice, assicurando come il tutto sia durato in realtà pochissimo. Quando è arrivata rapida l'ambulanza, ai soccorritori non è rimasto che tagliare il cordone ombelicale e trasportare mamma e figlio in ospedale. Si è capito subito che una favola così non poteva che chiudersi con un lieto fine e con tanti ringraziamenti a Maurice Sawadago. 

Chi è l'eroe di via Gramsci

 Maurice lavora come operatore del centro minori stranieri che si trova proprio in Via Gramsci e che ospita anche i ragazzi di origine egiziana che lo hanno aiutato (insieme al collega) nell'impresa. Ha passato ormai buona parte dei suoi 42 anni in Italia, dove è arrivato come rifugiato dal Burkina Faso nel 2010. Dal 2021 ha anche conseguito la cittadinanza italiana e ha costruito ormai una famiglia nel nostro Paese, assieme alla moglie che l'ha raggiunto nella Penisola. Suo figlio è nato (senza il suo contributo diretto) nella stessa struttura dove è stata portata poi la donna che ha aiutato. Di certo non si aspettava, in un caldo giorno d'agosto, di dover mettere in pratica ciò che ha imparato in anni da volontario della Croce Rossa. Non si sente un eroe o almeno non gli interessa passare per tale. Gli importa solo sapere che quella donna col suo bambino stia bene: "Abbiamo saputo poi che il bambino sta bene. Siamo tutti contenti", ha raccontato alla Provincia di Como Maurice prima di tornare al suo lavoro e ai suoi ragazzi, chiudendo così la bella storia di un parto "particolare".

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