Corteo pro-Pal a Roma, l'ambasciatore d'Israele: "Chi giustifica il 7 ottobre sostiene Hamas"
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Salvini: "Nessuno spazio a chi istiga all'odio e alla violenza". Api: "Nessun foglio di via fermerà la voce per la Palestina"
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Per un anno Mohammad Hannoun, presidente dell'Associazione Palestinesi in Italia, non potrà mettere piede a Milano per le sue recenti frasi pro Hamas. Il foglio di via gli è stato notificato non appena è sceso dall'aereo che da Roma lo portava a Linate, per partecipare alla manifestazione pro-Pal. "All'uscita dell'aeromobile gli agenti della polizia mi hanno identificato e mi hanno portato in ufficio a Linate per darmi due notifiche" ovvero "l'allontanamento dalla città per un anno" e una denuncia "per istigazione alla violenza". "Mi dispiace di questo atto di aggressione nei mie confronti mentre il nostro governo è complice diretto del genocidio a Gaza dove fornisce armi per sterminare i gazawi", ha aggiunto.
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Hannoun ha detto che è stato per le sue "dichiarazioni della settimana scorsa, quando ho parlato - ha spiegato - di collaborazionisti che sono stati criminali durante la presenza dell'esercito più criminale israeliano, appoggiato dal nostro governo italiano, che per facilitare lo sterminio dei palestinesi ha fornito armi, tecnologia e supporto politico ed economico".
"Sono stato una vittima della lobby sionista - ha aggiunto Hannoun -, che non fa altro che attaccare le nostre dichiarazioni, che sono dichiarazioni chiare. Non abbiamo mai due facce come loro, che sostengono i criminali e parlano di pace. Sono loro i veri criminali".
"Bene così. Nessuno spazio a chi istiga all'odio e alla violenza". Lo scrive il vicepremier Matteo Salvini.
"Esprimiamo la nostra piena solidarietà al presidente dell'Associazione dei Palestinesi in Italia Mohammad Hannoun, colpito oggi da un foglio di via da Milano della durata di un anno. Questo atto, grave e profondamente ingiusto, rappresenta un chiaro tentativo di intimidire chi si espone, con coraggio e coscienza, per difendere la verità e denunciare i crimini contro il popolo palestinese. Non è solo un provvedimento amministrativo: è un segnale politico che punta a reprimere la libertà di espressione e la solidarietà verso chi, da oltre 76 anni, vive sotto occupazione, esilio e apartheid". Così l'Api.
"Colpire Hannoun significa colpire chi, da più di quarant'anni, vive in Italia come parte attiva della comunità, portando avanti la voce dei senza voce, degli oppressi, di chi non ha mai smesso di credere nella giustizia. La sua presenza, la sua parola e il suo impegno sono testimonianze viventi di una storia di resistenza che attraversa frontiere e generazioni - continua l'associazione - . La nostra voce non si fermerà. Oggi, come sempre, noi denunciamo con fermezza ogni forma di repressione, di censura e di intimidazione. Mohammad Hannoun è ogni persona libera che lotta contro l'ingiustizia. È tutti noi", conclude Api.