si contesta l'aggravante della crudeltà

Uccise l'orsa Amarena, rinviato a giudizio: processo a gennaio

Andrea Leombruni, l'uomo che nella notte del 31 agosto 2023, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, sparò all'esemplare, andrà a processo a gennaio

26 Set 2025 - 17:08
 © Nicola Di Totto

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Con l'accusa di uccisione di animale e di aver agito con l'aggravante della crudeltà, il giudice predibattimentale del Tribunale di Avezzano ha rinviato a giudizio Andrea Leombruni, l'uomo che nella notte del 31 agosto 2023, alla periferia di San Benedetto dei Marsi, sparò colpi di fucile all'orsa Amarena, uno dei simboli del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

L'uccisione dell'orsa Amarena

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© Withub

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L'uccisione

 L'esemplare di orso bruno marsicano, specie protetta, morì poco dopo davanti all'abitazione dell'uomo. Fu ucciso da un colpo di fucile. Leombruni, 57enne commerciante del posto, poche ore dopo la morte di mamma orsa, all'alba, confessò, ai carabinieri forestali, di aver sparato al plantigrado, nel giardino di casa, per difendersi.

La necroscopia e l'indagine balistica avrebbero però dimostrato che l'esemplare, uno dei pochi rimasti in Abruzzo di orso bruno marsicano, sarebbe stato colpito quasi alle spalle: Leombruni, dunque, avrebbe sparato per uccidere, non per errore o per spaventare l'animale. L'orsa, quella notte, aveva con sé due cuccioli dei quali subito dopo si persero le tracce.

Il giudice predibattimentale del Tribunale di Avezzano aveva ammesso la costituzione di parte civile di 48 tra enti e associazioni nell'ambito dell'udienza che ha visto sul banco degli imputati Andrea Leombruni, il 57enne di San Benedetto dei Marsi, accusato di aver ucciso a fucilate l'orsa Amarena. Tra le parti ammesse compare anche il Comune di Villalago, difeso dall'avvocato Domenico Ciancarelli, unico ente comunale costituitosi parte civile. L'udienza dibattimentale è stata fissata al 19 gennaio 2026 alle ore 9.

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