Sparita l'11 settembre

Caso Cinzia Pinna, noto imprenditore del settore vini intercettato mentre tenta la fuga e portato in caserma

L'imprenditore Emanuele Ragnedda, 41 anni, è stato bloccato mentre cercava di lasciare Palau via mare

24 Set 2025 - 14:29
 © Tgcom24

© Tgcom24

Svolta nel caso di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo scomparsa lo scorso 11 settembre a Palau. I carabinieri hanno fermato Emanuele Ragnedda, 41 anni, imprenditore del vino, mentre tentava di fuggire in barca. L'uomo è ora in caserma per essere sentito dai militari. Ci sarebbe anche un giovane di 26 anni originario di Milano indagato e accusato di occultamento di cadavere. Le indagini, coordinate dalla Procura di Tempio Pausania, si concentrano su un casolare appartenente al sospettato, ora sotto sequestro. Gli accertamenti tecnici e l'analisi dei movimenti di Pinna nelle ore precedenti alla scomparsa tracciano un quadro che potrebbe chiarire presto l'esatta dinamica dei fatti.

Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma le prossime ore saranno decisive. Sono in corso l'analisi dei tabulati telefonici, la verifica degli spostamenti degli indagati e lo studio delle tracce raccolte nei luoghi posti sotto sequestro. Ragnedda è stato bloccato mentre era già a bordo di una barca a motore, pronto a salpare. Parallelamente, continua il lavoro degli inquirenti per ritrovare il corpo di Cinzia Pinna, tassello fondamentale per la ricostruzione dei fatti e la conferma delle accuse.

Le ipotesi dell'accusa e il casolare sotto esame

 Secondo fonti investigative, il provvedimento a carico di Ragnedda è stato eseguito dopo che l'uomo ha tentato di lasciare la Sardegna via mare. Il 41enne, noto imprenditore del settore vinicolo, è stato bloccato al porto di Palau dalla Guardia costiera e dai carabinieri. Gli inquirenti hanno disposto il sequestro di un casolare di proprietà di Ragnedda, situato nelle campagne tra Arzachena e Palau. Lunedì, i carabinieri del Ris di Cagliari hanno effettuato accertamenti irripetibili all'interno dell'edificio, alla ricerca di tracce biologiche o altri indizi utili. Sotto sequestro anche i terreni circostanti, alcuni veicoli e l'intera azienda vinicola Conca Entosa. Al momento gli esiti degli esami non sono stati resi noti.

Cosa si sa della notte tra l'11 e il 12 settembre

 Cinzia Pinna era in vacanza a Palau. L'ultima sera, l'11 settembre, avrebbe partecipato a una serata con amici. Dalle immagini di alcune telecamere di sorveglianza si vede la donna camminare in evidente stato confusionale. Un'auto si avvicina e lei sale a bordo: il veicolo è intestato a Emanuele Ragnedda.
Il suo telefono cellulare risulta attivo fino alle 3:20 del mattino del 12 settembre, in zona porto. Da quel momento, ogni contatto si interrompe.
Gli inquirenti ipotizzano che l'omicidio possa essere avvenuto nella notte tra l'11 e il 12 settembre, proprio nella proprietà del sospettato. Tuttavia, il corpo della donna non è stato ancora ritrovato. Proseguono le ricerche, anche con l'ausilio di unità cinofile e squadre specializzate.

Chi è Emanuele Ragnedda: famiglia e attività

 Emanuele Ragnedda è un imprenditore conosciuto nel settore enologico sardo. Figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, è legato alla storica cantina Capichera, punto di riferimento nel panorama vinicolo della Gallura. Negli ultimi anni ha avviato un proprio progetto imprenditoriale con l'azienda Conca Entosa, specializzata nella produzione di Vermentino. Uno dei vini di punta, il "Disco Volante", è stato descritto come il "bianco più costoso d'Italia", con bottiglie vendute anche a 1.800 euro. La figura di Ragnedda è molto nota localmente. L'arresto ha destato grande clamore nella comunità, sia per il suo profilo pubblico sia per le circostanze ancora poco chiare del presunto delitto. 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri