NELLA NOTTE DI SABATO

Olbia, fermato con il taser dai carabinieri dopo un'aggressione: muore in ambulanza

Un 57enne stava dando in escandescenze nel rione di Santa Mariedda seminando il panico tra la gente. Aperta un'inchiesta della procura: i due militari sono indagati per omicidio colposo

18 Ago 2025 - 14:39
 © Ansa

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Dopo un'aggressione ad alcuni passanti e carabinieri è stato colpito col taser dagli stessi militari ed è poi morto in ambulanza mentre veniva trasportato in ospedale. È accaduto a Olbia dove il 57enne Gianpaolo Demartis, originario di Sassari, sabato notte stava dando in escandescenze nel rione di Santa Mariedda seminando il panico tra la gente. I carabinieri sono quindi intervenuti per fermarlo con il taser. Ma l'uomo è deceduto poco dopo.

Dopo essere stato immobilizzato, l'uomo era stato affidato al personale del 118 per il trasferimento in ospedale, ma è deceduto durante il trasporto.

"Con violenza contro i militari"

 Secondo quanto ricostruito dal sindacato Indipendente dei carabinieri l'uomo, nonostante i ripetuti inviti a calmarsi, si sarebbe scagliato "con inaudita violenza" contro i militari: uno di loro è stato ferito al volto ed è stato necessario il trasporto in ospedale.

Aperta inchiesta e disposta l'autopsia

 La procura di Tempio Pausania, nel Sassarese, ha aperto un'inchiesta sulla morte del 57enne. I magistrati hanno disposto l'autopsia per accertare le cause del decesso, avvenuto in ospedale per arresto cardiaco. L'uomo sarebbe apparso in stato di alterazione dovuto a consumo di alcol o stupefacenti, forse entrambi. Sul caso indaga la squadra anticrimine della polizia di Stato, mentre il sindacato dei carabinieri ha blindato l'operato dei militari sottolineando la correttezza delle procedure.

Indagati i due carabinieri, "atto dovuto"

 I due militari dell'Arma sono indagati per omicidio colposo. L'iscrizione sul registro degli indagati è un atto dovuto. I carabinieri indagati sono il capo pattuglia e il militare che materialmente ha usato il taser per bloccare Demartis. L'inchiesta della Procura di Tempio si muove su un doppio binario: da una parte accertare con esattezza le cause esatte del decesso (i familiari hanno confermato che la vittima era cardiopatica), dall'altra ricostruire nei dettagli la dinamica dei fatti.

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