Possibile contenzioso legale?

"Occhi spaccanti", la frase tormentone di Raoul Bova potrebbe diventare una linea di occhiali | L'artista Gabriele Picco: "È un'espressione iconica, ho depositato il marchio"

Ad agosto, per bloccare la diffusione illecita del contenuto degli audio inviati alla modella Martina Ceretti, l'attore ha registrato all'Ufficio Brevetti e Marchi alcune frasi. Ma si è dimenticato di alcune categorie a cui ha pensato il 51enne bresciano

03 Ott 2025 - 09:40
 © Ufficio Stampa Mediaset

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L'espressione "occhi spaccanti", pronunciata da Raoul Bova negli audio WhatsApp che aveva inviato alla modella Martina Ceretti, poi resi noti da Fabrizio Corona e diventati virali, potrebbe dare vita a una linea di occhiali. Ad agosto, per bloccare la diffusione illecita del contenuto degli audio (diventati oggetto di una indagine della Procura di Roma che ipotizza il reato di tentata estorsione ai suoi danni), l'attore aveva dato mandato ai suoi legali di depositare all'Ufficio Brevetti e Marchi alcune frasi contenute negli audio. Negli stessi giorni, però, il 51enne scrittore, artista, pittore e scultore bresciano, Gabriele Picco, aveva depositato il dominio internet “occhi spaccanti.it” e “.com”. Quando lo stesso aveva provato a depositare anche il marchio, "si era accorto che l'attore aveva già provveduto, dimenticando però un'ampia gamma merceologica comprendente occhiali, lampade e cover di cellulari: oggetti che presto potrebbero entrare in produzione con la griffe appartenente proprio all’artista bresciano", si legge sul Corriere della Sera.

Picco: "Occhi spaccanti è un'espressione bellissima"

 Picco rifiuta l'idea di possibili contenzioni legali sulla questione e al quotidiano lombardo dichiara. "Quando ho letto quelle due parole mi hanno colpito moltissimo. Occhi spaccanti è un'espressione bellissima e ho registrato il dominio internet senza trovare intralci: segno che era libero". Sul tema del marchio aggiunge: "Avevo intenzione di depositare anche quello, ma ero in vacanza in Francia. Al ritorno, facendo l’operazione che si compie online, ho trovato il marchio già depositato. Io avevo anche disegnato il logo, che sarebbe stato benissimo sulle magliette, ma purtroppo per quell’articolo il marchio era già blindato. A quel punto mi sono però accorto che il deposito non riguardava articoli come occhiali e lampade, e a quello ho provveduto io".

"Ogni operazione che faccio è arte"

 "Ogni operazione che faccio è arte. Quando ho deciso di registrare il marchio, non si parlava ancora di cause e di tutto quello che ne è seguito. A me interessa la frase, che è bellissima, il resto mi riguarda poco. Per me, ‘occhi spaccanti’ è come se fosse un oggetto iconico, readymade, che ho trasformato in marchio. L’aspetto commerciale? È strettamente legato all’arte", afferma ancora Picco in un' intervista a Il Giorno.

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