Con un colpo di fortuna gli investigatori erano riusciti a rintracciare il padre che aveva sottratto la figlia alla madre per affidarla a una conoscente con problemi di droga
Era nata contro la volontà della madre 26enne che era stata costretta ad assecondare il desiderio di paternità dell'allora compagno che voleva ottenere la cittadinanza italiana (il genitore straniero di un minore italiano non può essere espulso, ndr). Lui, marocchino irregolare 40enne, conosciuto solo con il soprannome di "Paolo", era poi scomparso con la figlia di un paio di mesi, che, per un anno, ha lasciato a una conoscente, una tata improvvisata di 34 anni con problemi di droga. E, nella sua casa, a Galliate (Novara), la bimba è stata trovata "tra giocattoli e cocaina" ed è stata salvata. "Un'emozione indescrivibile poterla portare via da quel degrado. Si vedeva che aveva paura, che passava gran parte della sua giornata da sola, che viveva in una sorta di autoconsolazione", riferiscono a La Stampa l'ispettore Chiara Aveni e l'agente Chiara Bruno della questura di Novara, tenendo ancora tra le braccia la piccola, 14 mesi.
La piccola ora si trova in una comunità in attesa di poter essere affidata a una nuova famiglia. Mentre il padre, rintracciato dagli investigatori, dopo la denuncia di scomparsa della figlia, dopo ricerche durate mesi, grazie a un colpo di fortuna, la madre e l'amica sono stati denunciati per maltrattamenti in famiglia, abbandono di minore e lesioni personali.
"Le condizioni erano molto precarie, sia quelle della bambina che dei locali in cui stava. L'appartamento era disastrato, gli oggetti della bimba, come il ciuccio e il biberon, erano vicini a posacenere, mozziconi di sigarette, pannolini non cambiati", aggiunge Cesare Palenzona, dirigente della questura di Novara.
"Abbandono e scarsa igiene", dunque, l'unica compagnia di quella bimba. In casa disordine e sporcizia. Mozziconi e giocattoli. Vestiti ovunque, si legge su La Stampa. E ancora piatti sporchi, fumo nella stanza. Dopo essere stata portata in ospedale, la bambina è risultata positiva alla cocaina. "È probabile che non le sia stata somministrata direttamente, ma che vi sia entrata in contatto in qualche modo. Il biberon era di fianco al posacenere, il ciucciotto vicino ai mozziconi di sigarette.", spiega Palenzona.
Per il caso della bambina scomparsa a Novara e ritrovata dopo un anno non si potrebbe parlare né di rapimento né di fuga. I genitori si sarebbero presentati insieme qualche settimana fa per le vaccinazioni. E poi le dichiarazioni di quella tata improvvisata nel corso del blitz, dopo che alla porta si era presentata sotto effetto di qualche sostanza, parlando a fatica. "Sono qui per badare alla bambina. I genitori mi danno dei soldi, io le cambio il pannolino, compro il cibo, le faccio da mangiare", ripeteva ai poliziotti, smarrita.
Lo stesso padre della piccola, una volta rintracciato, dice subito dove si trova la figlia: a casa dell'amica, una colf 36enne italiana. E anticipa: alla donna venivano dati dei soldi per affrontare le spese. La stessa madre avrebbe avuto qualche contatto con quella tata.
Così genitori e "baby sitter" sono stati tutti denunciati per maltrattamenti, mentre il tribunale dei minorenni di Torino ha avviato la procedura di adottabilità per la bambina.
La caccia al padre della bambina, un irregolare senza fissa dimora di 42 anni con vari precedenti per aggressioni e spaccio, era scattata a novembre 2024, dopo la denuncia per maltrattamenti della compagna italiana che non aveva neanche più notizie della figlia. Ma l'identità dell'uomo era avvolta nel mistero. Per suo stesso dire era libico, ma molto più probabilmente marocchino.
Di lui si conosceva solo il soprannome italiano, "Paolo". Ma a volte si fa chiamare Mohammed. Certe volte anche Mustafà o in un modo diverso ancora. Molte identità, ma nessuno lo conosceva con il suo vero nome. Sei mesi di ricerche, un colpo di fortuna, fino all'alloggio di Galliate (Novara) dov'era la figlia.
Sull'uomo, identificato a febbraio, è pendente una nota di rintraccio. Ad aprile viene notato in un bar in centro a Novara. Portato in questura, non nasconde nulla di quanto successo.