POLEMICHE DOPO IL QUESTION TIME

Nordio: "Il braccialetto elettronico dà l'alert ma le donne trovino rifugi in una chiesa o in una farmacia" | Roccella: "La nuova legge rafforzerà la prevenzione"

La sorella di una vittima di femminicidio: "Conferma che il dispositivo è inutile"

16 Mag 2025 - 15:43
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"Non si concilia con i tempi delle forze dell'ordine, le donne devono rifugiarsi in luoghi sicuri". Il braccialetto elettronico e il suo sistema di funzionamento tornano al centro delle polemiche, stavolta dopo le parole pronunciate dal guardasigilli Carlo Nordio. Al question time al Senato il ministro esprime una sua riflessione, spiegando che il dispositivo "molto spesso è incompatibile con i mezzi di trasporto delle persone: nel momento dell'allarme nei confronti di una persona, molto spesso la vittima si trova ad una distanza" troppo lunga rispetto alle possibilità di intervento degli agenti. Dunque - prosegue - "bisogna coniugare questi due elementi dando un'allerta alla vittima, affinché sia in grado - nel momento in cui coglie questo momento di pericolo - di trovare delle forme di autodifesa, magari rifugiandosi in una chiesa o in una farmacia, in un luogo più o meno protetto". E allora "sarà il magistrato a valutare quale sia la distanza sufficiente per poter assicurare le due parti".

Quando il braccialetto non basta

 Non è la prima volta che viene messa in discussione la piena efficienza del dispositivo, che in Italia è attivato ai polsi o alle caviglie di 13mila persone per vari reati, di cui oltre 5.800 per stalking e settemila per il monitoraggio. Ma in alcuni casi non è bastato a salvare la vita delle vittime, come nelle vicende di Camelia Ion, Celeste Palmieri e Roua Nabi, uccise in tre diversi episodi nel 2024 dal proprio ex, che avevano tutte già denunciato. L'anno precedente era accaduto lo stesso a Concetta Marruocco nell'Anconetano: il suo ex marito, che era sottoposto alla misura del braccialetto elettronico, entrò in casa e accoltellò la donna senza che la sua presenza fosse rilevata in tempo. "Mia sorella non era in chiesa né in farmacia, ma era in casa e non era al sicuro, esiste un posto più sicuro della propria casa? Non so se sia un problema di gps o di linea, ma le parole del ministro dimostrano che il sistema è sbagliato e che il braccialetto è inutile e serve solo a stressare la vittima. Facciano misure più efficaci e restrittive, perché gli aggressori non possono restare in libertà e tenere la vittima in un continuo stato di paura", dice Raffella Marruocco, 61 anni, sorella di Concetta, commentando le parole del ministro. "Bisogna studiare bene delle alternative, evitando rimedi fittizi che non servono a nulla", aggiunge il suo legale Giuseppe Villa. E per l'avvocato Ettore Censano che per anni ha seguito le vicende di Celeste Palmieri, un'altra donna stavolta uccisa nel Foggiano, "Nordio ha detto l'ovvio. Il problema del marito della signora Celeste è che doveva essere custodito in maniera più rigorosa. Ricordo che pochi giorni prima il dispositivo le era suonato e lei aveva trovato rifugio in una chiesa. Purtroppo quel giorno non ce l'ha fatta".

Cos'è e come funziona il braccialetto elettronico

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Roccella: "Misure più ristrettiva con la nuova legge sul femminicidio"

 A rassicurare è però la ministra per le Pari Opportunità Eugenia Roccella, la quale ricorda che nel nuovo disegno di legge sul femminicidio, "proprio perché i braccialetti hanno dei limiti oggettivi, sono previste misure restrittive più dure per rafforzare la tutela delle vittime. Chi in Parlamento ha a cuore la sicurezza delle donne ha dunque uno strumento immediato per rafforzarla ulteriormente". Ed esorta ad "esaminare velocemente la nuova legge sul femminicidio e votarla con spirito unitario".

La polemica

 Ma la polemica è innescata e ad insorgere sono anche le componenti M5s e Pd della commissione parlamentare contro il femminicidio. "Da Nordio giungono parole irresponsabili", dice la vicepresidente dem Cecilia D'Elia mentre le parlamentari Cinque Stelle nella commissione bicamerale di inchiesta le bollano come "vergognose". Stesse reazioni dalle associazioni: Differenza Donna ritiene l'atteggiamento del guardasigilli come uno "scaricabarile istituzionale" e Donne in Rete contro la violenza lo definisce "irresponsabile". 

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