Il killer si è presentato nella sede del 118 chiedendo esplicitamente della vittima, poi si è dato alla fuga. Spunta una precedente aggressione
Un uomo di 51 anni, Marco Pusceddu, residente a Cagliari ma originario di Portoscuso, è stato ucciso nella notte mentre si trovava nella sede dell'associazione del 118 Intervol a Buddusò, nel nord Sardegna, dove prestava servizio come soccorritore. Un uomo si è presentato nella sede del 118 chiedendo esplicitamente della vittima, ha sparato 4-5 colpi di pistola, da distanza ravvicinata, per poi fuggire a piedi. Per Pusceddu non c'è stato nulla da fare. I tentativi di rianimarlo sono stati vani. Sull'omicidio indagano i carabinieri di Ozieri. E spunta anche una precedente aggressione.
In Gallura è subito scattata la caccia al killer, che ha colpito Pusceddu al volto e al petto. L'uomo ha agito con il volto scoperto e si è subito dato alla fuga nelle vie della cittadina del Monte Acuto. I carabinieri stanno cercando di risalire al movente. Si seguono tutte le piste, tra le più accreditate c'è una vendetta personale. Non è ancora stata ritrovata l'arma del delitto, una pistola di piccolo calibro.
Non ci sono dubbi che l'obiettivo del killer fosse Pusceddu: l'assassino ha esplicitamente chiesto di lui al collega che intorno alle 23 di giovedì gli ha aperto la porta della sede dell'Intervol, ospitata in un edificio privato usato dall'associazione. La Procura ha disposto l'autopsia, mentre si continua a scavare nella vita privata e nel passato della vittima, alla ricerca di qualche indizio che possa aiutare gli inquirenti.
Secondo i racconti raccolti dagli investigatori, poco dopo i colpi di pistola si è sentito il rumore di un'auto che si allontanava. L'omicida potrebbe aver raggiunto a piedi la sede di Intervol, ma sarebbe poi fuggito a bordo di un'auto, magari con l’aiuto di un complice che lo stava aspettando. I carabinieri stanno mettendo insieme le testimonianze di chi si trovava con la vittima per cercare di ricostruire un identikit attendibile del killer. Impossibile un aiuto dalle telecamere della sede, che ne è riva, ma potrebbe esserci qualcosa nelle immagini di altri occhi elettronici posizionati nelle vicinanze.
Pusceddu era arrivato a Buddusò soltanto da qualche mese, dopo aver ricevuto la proposta di trasferirsi per lavoro nella sede dell'associazione del 118 Intervol. Non era quindi molto conosciuto nella cittadina, dove operava come soccorritore, la sua grande passione. I colleghi lo descrivono come una persona serena e allegra: da qualche tempo aveva concluso una relazione sentimentale, che però non aveva lasciato strascichi.
Pochi mesi fa Pusceddu era stato ricoverato per una profonda ferita alla testa a seguito di un'aggressione subita in auto in una piazzola di sosta: privo di sensi, si era risvegliato solo in ospedale senza riuscire a spiegare come e chi lo avesse colpito. Questo episodio, su cui stanno indagando i carabinieri, potrebbe essere collegato al suo omicidio.