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Natalità, giovane coppia: "Costretti a rinunciare al secondo figlio per il carovita"

A "Controcorrente" i due genitori spiegano: "Non arriviamo a 2mila euro al mese, gli aiuti dello Stato non bastano"

 

Il carovita frena la natalità e avvicina l'Italia al modello cinese del "figlio unico". A "Controcorrente" una giovane coppia racconta perché, conti alla mano, hanno dovuto rinunciare a un secondogenito. "Dare un fratellino alla nostra bambina ci piacerebbe da impazzire ma siamo abbandonati a noi stessi", spiegano. Entrambi lavoratori, 31 anni lui, 24 lei, i due genitori tracciano un bilancio che certifica come spazi per allargare la famiglia per il momento non ce ne siano: "Con i nostri stipendi non arriviamo a 2mila euro al mese e i sussidi dello Stato non bastano".

 

Quali voci incidono maggiormente sul bilancio di una famiglia? Tra affitto per la casa, la spesa, le bollette energetiche e 600 euro solo per l'asilo nido, i 1800euro al mese dei due stipendi cumulati impongono alla giovane coppia di stringere la cinghia e di rinunciare ad avere un secondo figlio. "I 100 euro al mese come contributo statale per il primo figlio non sono sufficienti", spiegano. Ai recenti Stati generali della natalità che si sono svolti a Roma, la premier Giorgia Meloni e papa Francesco sono intervenuti sul palco per discutere di come affrontare la crisi demografica che in Italia più che in altri paesi rischia di svuotare sempre più culle con effetti negativi sul Pil.

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