Il caso

Napoli, "Le avete prese pu***ne": "insulti sessisti da squadra under 14 maschile alle calciatrici under 17"

Il prete anticamorra don Aniello Manganiello, presidente della squadra coinvolta: "Vicenda triste e vergognosa che getta una cattiva luce su quanto di buono abbiamo fatto in questi anni"

11 Dic 2025 - 12:00
 © ansa

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A Napoli, sarebbe finita con una serie di insulti sessisti un incontro di calcio giovanile tra la squadra maschile under 14 della società Don Guanella, il cui presidente è il simbolo dell'anticamorra don Aniello Manganiello, e la Napoli Women under 17, la rappresentativa giovanile della formazione che milita nella serie A femminile. A sfottò sul campo sarebbero seguiti una serie di insulti social molto pesanti, tra cui "Le avete prese pu***ne", che hanno determinato la reazione della società con una lettera aperta pubblicata su Facebook. "Le nostre ragazze minorenni, atlete, figlie, studentesse - si legge - sono state oggetto di insulti sessisti e omofobi che nulla hanno a che fare con lo sport. Frasi volgari, allusioni esplicite, commenti sul corpo femminile e versi che imitavano atti sessuali. Parole pesanti, violente, che non dovrebbero mai essere pronunciate da un adulto, figuriamoci da ragazzi così giovani". E come se non bastasse, aggiunge la società, "a fine gara alcuni giocatori avversari hanno pubblicato sui propri social foto e video accompagnati da offese, scherni e slogan degradanti. Alcune delle nostre atlete sono state persino contattate privatamente, bersaglio di nuove molestie e mancanze di rispetto". "Questo - l'amara conclusione della società di calcio femminile - non è sfottò. Non è competizione. Non è calcio. È una ferita".

La partita

 Sul campo è andata in scena una partita combattuta, non senza qualche battibecco. Hanno prevalso i ragazzi 4-2.  Negli spogliatoi alcuni dei giovani tesserati del Don Guanella si sarebbero vantati della vittoria ottenuta sul campo pubblicando una serie di insulti sessisti sui social. Hashtag come "#tornateafareleballerine" e "#vogliamoireggiseni", e altri ancora più volgari, hanno scatenato immediatamente l'indignazione della società femminile e la presa di distanza dello stesso don Manganiello. Attirando l'attenzione anche del deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli.

La reazione di Don Manganiello

 "Sono profondamente arrabbiato e deluso - è il commento di don Manganiello, che ha anche scritto una lettera di condanna alla Figc - per quello che è successo, non so se più arrabbiato o deluso. Ora questa vicenda, triste e vergognosa, getta una cattiva luce su quanto di buono abbiamo fatto in questi anni. Forse abbiamo fatto poco, dobbiamo fare di più e anch'io sono pronto a pagare la mia parte". Proprio nel pallone, con le sue tredici squadre, don Manganiello ha individuato uno degli strumenti per il recupero di quei ragazzi della periferia nord di Napoli che vogliono scrollarsi di dosso il marchio di "Gomorra". "Una vicenda triste e vergognosa - ha rincarato la dose - di cui si sono macchiati alcuni miei tesserati, due o tre di loro. Ci saranno provvedimenti seri e ci impegneremo per inserire corsi di sensibilizzazione al rispetto delle donne e di contrasto alla volgarità".

"Siamo di fronte a un degrado morale che non ha nulla a che vedere con i valori dello sport. È solo sessismo inaccettabile", ha sottolineato Borrelli.

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