a "Quarta Repubblica"

Morte Giovanna Pedretti, Antonio Tajani: "Social siano usati per comunicare, non per insultare"

Il ministro degli Esteri commenta la vicenda della ristoratrice di Lodi: "Il politico è abituato a essere attaccato, ma una persona più debole può reagire in modo negativo"

16 Gen 2024 - 10:12

"I social siano usati per comunicare, non per insultare". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani commenta così, a "Quarta Repubblica", la morte della ristoratrice di Lodi, Giovanna Pedrettitrovata domenica 14 gennaio nel fiume Lambro a Sant'Angelo Lodigiano. "Aspettiamo i risultati delle indagini per quello che è successo a questa povera ristoratrice che si è tolta la vita. Ma comunque i social devono essere usati non per minacciare - considera Tajani che aggiunge - il politico è abituato a essere attaccato, anche a sentire sciocchezze, una persona che non è abituata magari rimane scioccato da insulti e minacce". 

Intanto la procura, che indaga per istigazione al suicidio, vuole chiarire se la valanga social che ha travolto la 59enne abbia influito sul suo gesto. Balzata inizialmente agli onori della cronaca per la replica a una recensione contro la sua pizzeria, in cui un cliente si lamentava per aver mangiato a fianco di una coppia gay e di un disabile, Giovanna Pedretti è stata successivamente travolta dai sospetti di quanti hanno messo in dubbio l'autenticità della recensione, pensando si trattasse di una mossa di marketing della stessa ristoratrice. "Una persona che magari è un po' debole, ha un problema psicologico o sta vivendo un momento difficile e che si vede insultata e offesa - spiega Tajani - puo' reagire in maniera negativa. Non so cosa sia successo a questa povera persona, posso solo rivolgere una preghiera per lei e per la sua famiglia", conclude. 

In merito alla recensione del cliente, la ristoratrice era stata ascoltata sabato dai carabinieri come persona informata sui fatti. "Aveva detto di ignorare l'identità del cliente, di conseguenza avallando lo schema di una totale estraneità a una presunta macchinazione (sua o insieme ai familiari)", scrive Il Corriere della Sera. Dopo essere stata sentita dai militari, Pedretti era rientrata a casa con il marito e, durante la cena, si era lamentata dei sospetti emersi in quelle ore sul web sul suo conto. A bordo dell'auto di Giovanna Pedretti e all'esterno, vicino al punto in cui i sommozzatori hanno recuperato il cadavere della ristoratrice, sono state rinvenute tracce di sangue. La vettura è stata sequestrata e nei prossimi giorni si svolgerà l'autopsia sul corpo della donna, esami tossicologici compresi.

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