Al centro di un caso mediatico

Trovata senza vita Giovanna Pedretti, la ristoratrice che difese gay e disabili sul Web

Il corpo recuperato dalle acque del fiume Lambro a Sant'Angelo Lodigiano. Il marito della donna ne aveva denunciato la scomparsa nella mattinata di domenica

14 Gen 2024 - 23:07
 © Tgcom24

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Trovata senza vita la titolare della pizzeria "Le Vignole" di Sant'Angelo Lodigiano, Giovanna Pedretti, protagonista di un caso mediatico dopo aver pubblicato la risposta data a una recensione omofoba e contro i disabili apparsa su Google. Una vicenda che aveva suscitato diverse polemiche sui social dove alcuni utenti avevano sollevato dubbi sull'autenticità della recensione. Il corpo della 59enne è stato trovato nelle acque del Lambro a Sant'Angelo Lodigiano (Lodi). Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un gesto estremo. 

La Procura della Repubblica di Lodi ha aperto un'inchiesta, senza per ora ipotesi di reato. Contestualmente, è stata disposta l'autopsia sul cadavere della donna. Il marito si è accorto della sua assenza domenica mattina e, poi, si è allarmato, allertando quindi i carabinieri, dopo aver visionato i filmati delle telecamere di casa che mostravano che la donna era uscita dalla sua abitazione, sopra il ristorante, alle 4 del mattino non dando, poi, più notizie di sé. I carabinieri lodigiani hanno iniziato le ricerche dopo le 14 e sono stati proprio gli stessi militari a ritrovare prima la sua automobile, una Panda beige, e poi il cadavere. La donna ha lasciato il marito e una figlia.

La recensione, la risposta e i dubbi social

 Giovanna Pedretti nei giorni scorsi aveva risposto ad una recensione sul suo ristorante di un cliente che si lamentava per avere mangiato accanto ad un tavolo con una coppia omosessuale e un ragazzino disabile. "Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e il ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più", l'assurda lamentela del cliente nella recensione.

La donna non aveva lasciato cadere nel vuoto quelle parole e aveva replicato: "Il nostro locale è aperto a tutti e i requisiti che chiediamo ai nostri ospiti sono l'educazione e il rispetto verso ognuno. Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole". E poi l'invito definitivo: "A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto... credo che il nostro locale non faccia per lei. Non selezioniamo i nostri clienti in base all'orientamento sessuale e men che meno la disabilità. Le chiedo gentilmente di non tornare da noi a meno che non ritrovi in sé i requisiti umani che nel suo atteggiamento sono mancati".

La recensione era della scorsa estate ed era stata poi cancellata, aveva spiegato Giovanna, che però ne aveva fatto uno screenshot. Un elemento questo del post cancellato che ha destato sospetti di non veridicità della recensione in alcuni utenti dei social.

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