Milano, trans presa a manganellate: agenti denunciati per tortura
La 41enne Bruna è stata chiusa in auto per venti minuti ammanettata, con spray al peperoncino negli occhi e insultata con frasi del tipo "fr*** di merda" e "trans basta***"

Gli agenti di polizia locale di Milano che hanno preso a manganellate una donna trans sono stati denunciati per tortura.
La legale della vittima di violenza ha presentato la denuncia-querela in Procura. I reati ipotizzati sono tortura aggravata dalla discriminazione razziale, lesioni aggravate dall'abuso di potere e minacce aggravate. Secondo la deposizione dell'avvocato, la 41enne Bruna è stata chiusa in auto per venti minuti ammanettata, con spray al peperoncino negli occhi e insultata con frasi del tipo "fr*** di merda" e "trans basta***".
L'episodio era divenuto virale grazie a video pubblicati sui social da diversi studenti dell'Università milanese. La trans è stata refertata venerdì al Pronto soccorso del Policlinico di Milano, oltre 48 ore dopo i fatti, e rilasciata con cinque giorni di prognosi a causa delle percosse, in particolare il colpo alla testa immortalato dai video che circolano online e che gli inquirenti di Milano hanno acquisito. Negli ultimi due giorni la 41enne avrebbe avuto, stando alla sua legale Debora Piazza, due episodi di vomito e giramenti di testa.
"In ospedale in condizioni pietose"
La 41enne trova al momento in ospedale "con lividi, un colpo alla testa, in condizioni pietose", ha dichiarato l'avvocato difensore. La donna transessuale sarebbe arrivata in lacrime nello studio. "Solo ora si sta rendendo conto di cosa sia successo", ha sottolineato la legale.
"Sconvolta e terrorizzata, non riesce a guardare il video"
Sempre secondo la legale, Bruna sarebbe "terrorizzata e sconvolta", "depressa" e "non riesce a rivedere le immagini dei video" pubblicati sul web. La 41enne ha ribadito la sua versione dei fatti: si trovava al Parco Trotter, in stato di agitazione e urlando, quando gli agenti l'avrebbero "aggredita e pestata", anche all'interno della macchina che si sarebbe fermata per quel motivo e non per un presunto malore da lei denunciato. La trans ha raccontato poi di essere stata trattenuta per ore in via Custodi, nella sede del Radiomobile e Ufficio fermi dei vigili urbani.
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