tre provvedimenti simbolo

A Milano pugno duro contro i tassisti che rifiutano il Pos: fino a un mese e mezzo di stop

Tolleranza zero per gli autisti di auto pubbliche che anche nell'abbigliamento violano il regolamento comunale

06 Ott 2025 - 14:59
 © ansa

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Vita difficile per i tassisti milanesi che rifiutano il pagamento elettronico delle corse e non rispettano il regolamento comunale. Sono tre gli episodi riferiti da Il Giorno sanzionati dalla Commissione tecnica disciplinare dell'area Strategie innovative per i trasporti del Comune di Milano. Fino a un mese e mezzo di stop per le auto bianche che trasgrediscono le norme nel bacino aeroportuale lombardo.
 

Un mese e mezzo di stop per il tassista che ha rifiutato Pos e corsa

 Il quotidiano Il Giorno riferisce di un episodio simbolo accaduto nel primo pomeriggio del 9 aprile davanti all'ospedale Fatebenefratelli. Un paziente si è visto rifiutare la corsa quando ha detto di voler pagare con la carta di credito. Lasciato a terra, denuncia l'accaduto e il caso finisce nella determina dirigenziale dell'area Strategie innovative per i trasporti del Comune. Viene così disposta una severa punizione: 45 giorni di sospensione dal servizio. Il tassista, infatti, avrebbe violato le norme nel bacino aeroportuale lombardo.

E, in particolare, due gli articoli del regolamento comunale trasgrediti. Il numero 40 alla lettera d del comma 1, che recita: "I conducenti di auto pubbliche in servizio hanno l'obbligo di tenere in ogni circostanza un comportamento corretto nei confronti degli utenti" e il numero 41 comma 2: "I conducenti delle auto pubbliche da piazza hanno l'obbligo di aderire alla richiesta di trasporto da parte di qualsiasi utente (salvo quattro eccezioni codificate, ndr), purché il numero dei richiedenti non sia superiore al massimo indicato dalla carta di circolazione dell’autovettura".

Gli altri tassisti stangati

 Altri due i casi di tassisti milanesi sanzionati dalla Commissione, come riporta Il Giorno. Uno è stato fermo 33 giorni, per un episodio del 26 maggio, quando ha accompagnato un cliente dal centro di Milano all'aeroporto di Malpensa e ha chiesto a fine corsa una tariffa superiore a quella predeterminata per qualsiasi tipo di percorso con partenza da Milano e arrivo nello scalo varesino (136 euro invece di 110), rilasciando anche "una ricevuta incompleta". Da qui la sospensione dall'attività, con l'obbligo di restituire al passeggero quei 26 euro in più.

E ancora, il 18 giugno, un terzo tassista, controllato dalla polizia locale a Linate, indossava una tuta da ginnastica. Un tipo di abbigliamento vietato dall'articolo 44 del regolamento comunale, lettera k, comma 1: "È vietato ai conducenti di autoveicoli in servizio indossare canottiere, pantaloni corti, ciabatte o tute da ginnastica". Per lui solo un richiamo "a una puntuale osservanza del regolamento".

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