lo sfogo e la rabbia

Fratelli uccisi a Milano, il padre delle vittime: "Il killer dei miei figli oggi è libero di andare al lavoro, potrei incontrarlo per strada"

"L'ergastolo era solo sulla carta", dice Giovanni Palummieri. Riccardo Bianchi, infatti, esce ogni giorno dal penitenziario di Bollate e nel fine settimana dorme a casa di suo papà

20 Mag 2025 - 12:42
 Ilaria Palummieri © Ansa

 Ilaria Palummieri © Ansa

"Respira la mia stessa aria. Potrei incontrarlo per strada. Lui, che ha torturato mia figlia per 14 ore prima di ucciderla. Lui, che ha gettato mio figlio in un cassonetto. Oggi è libero. Ha 35 anni, una vita davanti. I miei figli non l'avranno mai più. E neanche io". A parlare è Giovanni Palummieri, padre di Ilaria e Gianluca, assassinati a Milano 14 anni fa da Riccardo Bianchi, ex fidanzato di Ilaria. L'uomo racconta a Il Giornale con voce spezzata il dolore per una ferita mai rimarginata, ora riaperta da una notizia che ha scoperto per caso: Riccardo Bianchi, condannato all'ergastolo, esce ogni giorno dal penitenziario di Bollate e nel fine settimana dorme a casa di suo papà.

"L'ergastolo era solo sulla carta"

 "Il tribunale di Sorveglianza gli ha concesso i permessi. Nessuno mi ha detto nulla, nessuno mi ha avvisato. Nemmeno mia moglie Alessia, che lo sapeva ma non ha avuto il coraggio di parlarmene. Neanche mentre stava morendo", racconta Palummieri. L'ergastolo a cui Bianchi era stato condannato dopo un processo durissimo, confermato in appello e in Cassazione, era solo sulla carta. Il giorno della sentenza gli dissi che gli conveniva prendere l'ergastolo, perché altrimenti mi avrebbe trovato ad aspettarlo per chiudere la faccenda a modo mio". Adesso, dice, "è venuto il momento di mantenere la promessa".

Il caso di Emanuele De Maria

 La vicenda si intreccia con le polemiche scoppiate in questi giorni dopo il caso di Emanuele De Maria, un altro femminicida che, beneficiando di permessi simili, ha ucciso di nuovo prima di togliersi la vita. Anche nel caso di Bianchi, il dolore delle famiglie si scontra con le maglie della legge. La normativa italiana prevede infatti che, dopo dieci anni, anche chi ha ricevuto una condanna all'ergastolo possa ottenere permessi premio, purché non si tratti di "reati ostativi", categoria da cui il femminicidio resta escluso.

Un duplice omicidio efferato

 "Non ho diritto a sapere nemmeno se il giudice che lo ha fatto uscire ha figli. Vorrei chiedergli: se al posto dei miei ci fossero stati i suoi, sarebbe cambiato qualcosa?", si domanda Palummieri. Riccardo Bianchi uccise Gianluca con trenta coltellate, solo per attirare in trappola Ilaria. Usò le chiavi del fratello per entrare in casa, la svegliò annunciandole l'omicidio e poi la sequestrò, la torturò per ore. Le urla si sentirono in tutto il palazzo, ma nessuno intervenne. Infine, la uccise. Il pubblico ministero, Cecilia Vassena, fu chiara in aula: "Non ha mai mostrato alcun segno di pentimento". Eppure oggi, Riccardo Bianchi è libero di uscire di prigione per andare al lavoro.

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