Nel Mediterraneo, scampando alle tempeste

Migranti, Open Arms a Porto Empedocle con 265 migranti

"Fa freddo e il tempo peggiora, devono scendere", è l'ultimo Sos lanciato dall'Ong che opera nel Mediterraneo

04 Gen 2021 - 13:46

E' arrivata davanti alle banchine di Porto Empedocle la nave Open Arms con 265 migranti a bordo salvati nei giorni scorsi in diverse operazioni di soccorso nel canale di Sicilia. Dopo il rifiuto di Malta, l'Italia ha assegnato lo scalo agrigentino come porto sicuro di sbarco. Ora si attende che il personale della croce rossa salga a bordo e sottoponga migranti ed equipaggio al test rapido Covid-19.

Ad esito ottenuto i circa 50 minorenni presenti verranno fatti sbarcare sulle banchine di Porto Empedocle dove poi - tutti quelli risultati negativi al tampone - verranno trasferiti nel centro d'accoglienza Villa Sikania di Siculiana (Agrigento) dove dovranno effettuare la sorveglianza sanitaria anti-coronavirus. Tutti gli altri migranti, circa 215 adulti, verranno invece trasferiti con le motovedette della guardia costiera sulla nave quarantena Rhapsody che è in rada a Porto Empedocle.

"Mentre attendiamo un porto sicuro, il ponte del nostro vecchio rimorchiatore si trasforma in un parco giochi. Fa freddo e il tempo sta peggiorando, hanno bisogno di scendere a terra subito". Così aveva scritto la ong Open Arms, attraverso le sue pagine social, lanciando un nuovo Sos. Ad accompagnarlo le foto dei bambini salvati negli ultimi due giorni, mentre giocano.

Open Arms attende un porto sicuro per i 265 migranti: "Il ponte del nostro vecchio rimorchiatore si trasforma in un parco giochi"

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© Facebook / Open Arms Italia
© Facebook / Open Arms Italia
© Facebook / Open Arms Italia

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Gli ultimi salvataggi - Nella mattinata del 2 gennaio, si legge in una nota, dopo essere stata allertata ancora una volta dalla Ong Alarm Phone di un'imbarcazione in difficoltà, la nave Open Arms, con a bordo personale di Emergency, ha soccorso altre 96 persone che viaggiavano su una barca di legno alla deriva.

"Partite da Zuwarah il 31 dicembre, dopo 2 giorni in mare aperto senza cibo né acqua, - si legge in una nota - le 96 persone soccorse (2 donne e 17 minori) presentano segni di denutrizione e ipotermia".

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