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Strage Mestre, l'ad della società del bus: "Quel guard rail sembra una ringhiera" | Salvini: "Non c'entra"

Il ministro dei Trasporti: "Qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione"

Bus Mestre, dal cavalcavia della strage: ecco come si presenta il guardrail

Il giorno dopo la strage di Mestre (Venezia), con 21 morti e 15 feriti a causa della caduta di un bus dal cavalcavia della Vempa, ci si interroga sulle cause del tragico incidente.

L'ipotesi più accreditata è che l'esperto autista Alberto Rizzotto, unico italiano a bordo, anch'esso deceduto nello schianto, sia stato vittima di un malore o abbia avuto una fatale distrazione mentre era alla guida di un E-12, un mezzo elettrico cinese. Malore o meno, distrazione o meno, ci si chiede come sia stato possibile che il bus sia potuto precipitare abbattendo "facilmente" le barriere di protezione. E, su questo, sono intervenuti sia l'amministratore delegato della compagnia La Linea, Massimo Fiorese, sia il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

 

 


L'ad della società del bus: "Quel guard rail sembra una ringhiera"

 "Dai video il guard rail sembra una ringhiera, le immagini dei filmati che abbiamo visionato mostrano il pullman che si appoggia alla protezione che è quasi una ringhiera". Così, all'Ansa, l'amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese, sollevando dubbi sul guard rail a protezione del cavalcavia di Mestre che il bus ha sfondato precipitando. La Linea è l'azienda di trasporto che svolgeva questo servizio dedicato ai turisti tra il camping di Marghera e Venezia.

 

 

"C'è una telecamera fissa di cui i vigili hanno scaricato le immagini e si vede il pullman che procedeva molto lentamente. Noi poi abbiamo anche i sistemi di rilevamento satellitare mentre la 'scatola nera' del bus ce l'ha il magistrato" racconta l'ad di La Linea. Massimo Fiorese ricorda che poi c'è "una telecamera fissa sopra il cavalcavia di cui ha visto solo frammenti di immagine: si vede l'autobus che a una velocità minima si appoggia su un guard rail che purtroppo non è un guard rail ma una ringhiera". "In questo casi - sottolinea - è colpa di tutto e di niente perché non è stato il guard rail che è andato addosso all'autobus". Fiorese aggiunge: "Però sicuramente quel guard rail.....tanto è vero che mi sembra che lo stanno sostituendo e ci sono i lavori in corso, giusto poco prima".

 

 

Matteo Salvini: "Il guard rail non c'entra"

 Il vicepresidente del consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha detto che nell'incidente "non è un problema di guardrail" . "E' presto per dare commenti - ha aggiunto il ministro - qualcuno mi dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente di altre forme di alimentazione e  in un momento in cui si dice che tutto deve essere elettrico uno spunto di riflessione è il caso di farlo".

 


L'assessore: "Nel nostro progetto c'era un nuovo guard rail"

 "Nel progetto da oltre 6 milioni di euro di rifacimento del cavalcavia erano compresi anche un nuovo guard rail e la modifica del parapetto". Lo chiarisce all'Ansa l'assessore comunale ai trasporti Renato Boraso dopo che Massimo Fiorese, l'ad di La Linea, la ditta di trasporto coinvolta nell'incidente di Marghera aveva parlato del fatto che il pullman elettrico, del peso di 13 tonnellate, dalle riprese video sembrava "appoggiarsi ad un guard rail che è quasi una ringhiera". 

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