Le mense hanno servito piatti ispirati alla tradizione palestinese, nell'ambito del progetto "Sapori per la pace" per promuovere inclusione e cultura
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Gli studenti di diverse scuole della provincia di Lucca, Firenze e Prato, si sono trovati nel piatto un menù speciale dedicato alla Palestina, giovedì 11 dicembre: pasta al pomodoro e alloro, falafel di ceci e crudité di carote e finocchi. Un pasto semplice, pensato nell'ambito del programma "Sapori per la pace", ma sufficiente a innescare un acceso scontro politico. A criticare l'iniziativa è stato il capogruppo di opposizione Matteo Scannerini (Forza Italia), che ha accusato l'amministrazione di "trasformare la mensa in un luogo di propaganda".
"La mensa scolastica deve essere un luogo neutrale e inclusivo – ha dichiarato Scannerini – non il veicolo di messaggi identitari. Ogni cultura culinaria è benvenuta, ma non quando diventa simbolo di un conflitto ancora in corso".
Di tutt'altro avviso la società di ristorazione "Qualità & Servizi", che gestisce le mense coinvolte e ha progettato l'iniziativa. L'azienda parla di un percorso gastronomico e culturale con finalità educative: "Vogliamo offrire un momento di riflessione sui temi della pace, dell’inclusione e della collaborazione tra i popoli. Partiamo dal cibo perché è da sempre occasione di incontro tra culture, non di scontro". Anche il Comune difende la scelta: il menù - sostiene - non ha scopi politici, ma solo l’intento di promuovere valori universali attraverso la conoscenza di tradizioni alimentari diverse.
Il menù palestinese è solo il primo appuntamento del programma. L'11 febbraio sarà proposto un pranzo dedicato all'Ucraina e il 10 aprile uno ispirato al Sudan, anch'essi Paesi colpiti da conflitti contemporanei. L'obiettivo dichiarato: far scoprire ai bambini sapori lontani e, allo stesso tempo, riflettere sugli effetti delle guerre sulle popolazioni civili.