Il messaggio del presidente della Repubblica nel 45esimo anniversario del sisma
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Il ricordo del terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980 è un "richiamo costante alla necessità di adeguare sistemi di monitoraggio e di immediata reazione alle vulnerabilità a cui sono esposte parti del territorio italiano, e al contempo sprone alla ricerca di soluzioni adeguate in materia antisismica per una ricostruzione che fosse anche rilancio di aree interne del nostro Paese". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 45esimo anniversario del sisma che colpì l'Irpinia, la Basilicata e alcune aree della Puglia, causando la morte di circa 3mila persone e migliaia di feriti e sfollati.
"La risposta alla catastrofe da parte delle istituzioni e della società civile, dei tanti volontari che, mossi da un profondo spirito di partecipazione e solidarietà, accorsero in aiuto delle popolazioni locali fu impegnativa e generosa", ricorda Mattarella. "Una pagina difficile della nostra storia rimasta impressa nella memoria collettiva, richiamo costante alla necessità di adeguare sistemi di monitoraggio e di immediata reazione alle vulnerabilità a cui sono esposte parti del territorio italiano e al contempo sprone alla ricerca di soluzioni adeguate in materia antisismica per una ricostruzione che fosse anche rilancio di aree interne del nostro Paese. La Repubblica commemora le sue vittime e si unisce al dolore dei familiari", conclude il presidente della Repubblica.
"Il 23 novembre 1980 il terremoto dell'Irpinia devastò Campania e Basilicata, lasciando ferite profonde e insegnamenti indelebili. Da quella tragedia nacque la protezione civile, simbolo di solidarietà e organizzazione. A 45 anni da quella tragedia, le recenti scosse nell'area di Avellino ci ricordano quanto la prevenzione strutturale sia fondamentale. Un obiettivo che il governo Meloni, dopo anni di inerzia, sta portando avanti con impegno e serietà", ha detto il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci.