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Strage di Corinaldo, le famiglie degli arrestati: "Giovani normalissimi" | Dura la reazione sui social: "Nessuno si è costituito. Sono mostri"

I genitori dei ragazzi della banda "caduti dalle nuvole" ma gli utenti online esprimono indignazione e richiedono pene esemplari

Strage di Corinaldo, le famiglie degli arrestati:
lapresse

Famiglie normalissime, ragazzi insospettabili: qualcuno lavorava, qualcun altro aveva appena finito gli studi.

I legali dei sei arrestati per la strage di Corinaldo difendono così i loro assistiti. I genitori "caduti dalle nuvole", ora sconvolti perché non conoscevano la vita che conducevano i loro figli fuori casa. Eppure i giovani, tra i 19 e i 22 anni, erano parte di una vera banda, rapinatori seriali, che non si sono fermati davanti a niente. Mantenevano un alto tenore di vita, grazie alle rapine che procuravano loro fino a 15mila euro al mese, spesi tutti tra droga, vacanze e beni di lusso.

La notizia degli arresti ha scatenato sdegno e rabbia sui social. Il quadro emerso sulla banda dello spray al peperoncino ha spiazzato il popolo del web: ragazzi giovanissimi, provenienti da tranquilli contesti familiari eppure capaci di ripetuti atti criminali. Tutti residenti nel Modenese, uno di loro nato in Tunisia ma cresciuto a Castelnuovo Rangone, un altro di origine marocchine. "Tanti vorrebbero sapere la nazionalità dei ragazzi della banda al peperoncino di Corinaldo. A me dispiace sapere che sono coetanei delle vittime" commentano su Twitter. 

"Oltre alla gravità dei fatti di Corinaldo - scrive un uomo sui social - la cosa più inquietante è che su sette ragazzi nessuno sia crollato o si sia costituito sapendo di avere cinque ragazzini e una madre sulla coscienza. Per vivere normalmente devi essere un mostro".

Pochi i commenti da parte delle famiglie delle vittime: i legali di Benedetta Vitali, una delle giovani morte nella discoteca, dichiarano: "La macchina della giustizia sta andando avanti. Finalmente si inizia a vedere qualche risultato concreto. Ovviamente si tratta di un sollievo minimo, per quanto è possibile".  Altri sui social esprimono invece un maggiore scetticismo: "Rapinato anche chi soccorreva i ragazzi, spero che se ne tenga conto quando verrà invocata clemenza o quando si arriverà all'ingiusto patteggiamento". 

C'è chi, inoltre, ripensa a quella notte, ricordando la fine tragica delle vittime: "Corinaldo ogni volta mi ricorda che ci sarebbe dovuta essere anche mia sorella in mezzo alla folla e mi si stringe lo stomaco".