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Monza, anziani umiliati e picchiati in casa di riposo: denunciati 5 assistenti

Secondo le indagini dei carabinieri i cinque dipendenti denunciati avrebbero vessato e picchiato anziani dallʼagosto 2018 al marzo scorso

Monza, anziani umiliati e picchiati in casa di riposo: denunciati 5 assistenti - foto 1
carabinieri

Cinque assistenti sanitari di una casa di riposo di Besana Brianza, in provincia di Monza, sono stati denunciati dai carabinieri per maltrattamenti e percosse sugli anziani ospiti.

Dalle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Procura di Monza e coadiuvate da intercettazioni ambientali e immagini registrate con microspie nell'Istituto "G. Scola" a Brugora, i cinque dipendenti denunciati, quattro donne e un uomo, avrebbero vessato e picchiato anziani dall'agosto 2018 al marzo scorso.

"Fai schifo", "ma quando muori?". "Adesso qui ci vorrebbe un'insulina fatta bene…", sono alcune delle frasi ripetutamente pronunciate e intercettate dagli investigatori nei confronti delle ospiti. Per almeno sei mesi hanno maltrattato, insultato e minacciato con botte, urla, minacce e ingiurie sei donne malate di Alzheimer. Solo perché a loro dire le anziane, non autosufficienti e in condizioni di salute assai fragili, non collaboravano abbastanza nel farsi curare.

Monza, anziani maltrattati in una casa di riposo

A far scattare le indagini è stata una segnalazione che la direttrice della struttura ha inoltrato ai carabinieri di Seregno. I cinque assistenti sanitari erano dipendenti della Fondazione Scola Onlus, in via Cavour, a Besana Brianza, come ausiliari socio-assistenziali della casa di riposo. I militari hanno ricostruito un quadro di violenze e vessazioni grazie alle immagini che hanno ripreso le violente percosse.  

Le indagini sono tuttora in corso. Per tre degli operatori ci sono già riscontri oggettivi, mentre per due di loro sono ancora in corso le ultime valutazioni. I carabinieri di Seregno, su richiesta del pm del Tribunale di Monza, Cinzia Citterio, nei prossimi giorni sentiranno le testimonianze di altre operatrici sanitarie per accertare se ci sono stati ulteriori episodi di violenza e di maltrattamenti.