Il Partito Gay: "Montanelli era un pedofilo, intitoliamo alla Carrà i giardini pubblici di Milano"
Il candidato sindaco Mauro Festa: "Il giornalista ha dichiarato di aver avuto rapporti con una bambina eritrea di 12 anni, la showgirl è un personaggio migliore"
Il candidato sindaco di Milano per il Partito Gay, Mauro Festa, ha chiesto che il parco attualmente dedicato a Indro Montanelli venga intitolato a Raffaella Carrà. "Che il Comune dia lustro a un pedofilo, perché è di questo che si tratta anche se non lo si dice mai apertamente, è semplicemente scandaloso - ha detto Festa -. La Carrà è invece un personaggio migliore, Milano ha bisogno di simboli che richiamino valori di umanità, positività e inclusività".
Nel cuore della zona arcobaleno di Milano - ha spiegato Festa - è necessario un simbolo riconoscibile per la comunità Lgbt e che rappresenti un messaggio chiaro del Comune per veicolare ideali e principi che dice di sposare, ma, per ora, solo a parole".
"Ma questo non è l'unico motivo della richiesta - ha aggiunto -. Già nel 2019, erano nate numerose e aspre polemiche circa la statua di Indro Montanelli, sita proprio nel parco e ne era stata proposta la rimozione da associazioni femministe e Lgbt".
"Com'è risaputo, lo storico giornalista italiano ha dichiarato apertamente di aver acquistato e avuto rapporti sessuali con una bambina eritrea di 12 anni durante il periodo colonialista fascista e non ha mai rinnegato la legittimità del suo comportamento, anzi, lo ha sempre giustificato. Il valore di Montanelli come giornalista sarà pure indiscusso - ha concluso -, ma i suoi valori morali non possono e non devono essere taciuti e, anzi, premiati con riconoscimenti pubblici".
Raffaella Carrà: 60 milioni di dischi venduti, le cover più belle
Sessanta milioni di dischi venduti, oltre 500mila ascolti mensili su Spotify, numeri che dovrebbero appartenere a chi nella vita, e anche con molto successo, ha fatto solo musica. Sono questi i numeri di Raffaella Carrà: l'ultimo disco risale al 2018 “Ogni volta che è Natale”. Tantissime le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana: da "Tuca Tuca", un brano scritto da Gianni Boncompagni e Berto Pisano a "Ma che musica maestro" fino al brano che ancora oggi la rappresenta nel mondo: "Rumore", uno dei primi esempi di disco music all'italiana che ha venduto 10 milioni di copie, è stato pubblicato in spagnolo, inglese e francese e rimixato innumerevoli volte. Escono anche "Fiesta", "Forte, Forte, forte" e soprattutto "A Far l'amore comincia tu", un clamoroso successo mondiale da 20 milioni di copie che l'ha portata ad esibirsi anche a Top of The Pops, il più celebre programma di classifiche della tv inglese.
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