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Milano, da gennaio scatta l'aumento dei biglietti Atm: ecco i nuovi prezzi per giornalieri e carnet

Dopo cinque mesi di congelamento, è in arrivo subito dopo le Feste l'adeguamento Istat che, però, non sarà applicato sugli abbonamenti mensili e annuali

Milano, da gennaio scatta l'aumento dei biglietti Atm: ecco i nuovi prezzi per giornalieri e carnet - foto 1
Ansa

A Milano scatterà dal 9 gennaio, subito dopo le Feste, il rincaro dei biglietti Atm.

Il ticket singolo ordinario per bus, tram e metrò salirà dagli attuali 2 a 2,20 euro. Resta invece invariato il prezzo degli abbonamenti urbani mensili e annuali. Si era iniziato a discutere degli aumenti dei biglietti già a partire dall'estate, tra polemiche, rinvii e rimpalli di responsabilità, ma ora l'adeguamento dei prezzi all'inflazione (che prevede un +3,82% su tutti i ticket) è destinato a concretizzarsi.

 

Non è destinata ad aumentare solo la corsa singola, che era passata da 1,50 a 2 euro e ora sale di altri 20 centesimi. Applicando l'adeguamento Istat, il ticket giornaliero salirà da 7 a 7,60 euro, mentre quello valido tre giorni da 12 a 13 euro. Il carnet per dieci viaggi, invece, dovrebbe passare da 18 a 19,50 euro. Rimarrà a 39 euro l'abbonamento ordinario mensile e a 330 euro quello ordinario annuale. I biglietti acquistati con la vecchia tariffa saranno validi per 60 giorni dopo l'entrata in vigore dell'adeguamento tariffario, quindi fino al 10 marzo 2023.

 

Parlando del bilancio del Comune, il sindaco Beppe Sala si era detto "molto preoccupato" per Milano. "Abbiamo due problemi specifici per il bilancio del Comune dell'anno prossimo: uno è legato ai costi energetici, poi ce n'è uno peculiare su Milano che è relativo al trasporto pubblico. Abbiamo un buco significativo, sarà necessario ridurre i costi. In generale sui nostri servizi dovremmo immaginare di dover tagliare in vari settori".

 

Il "buco" al quale Sala fa riferimento si aggira sui 100 milioni di euro. Secondo le previsioni, però, l'incasso aggiuntivo degli aumenti sul trasporto urbano nel 2023 dovrebbe aggirarsi sui 20 milioni, quindi ben 80 milioni in meno del necessario per raggiungere il saldo.

 

Se si analizza la situazione del costo del biglietto del trasporto pubblico in Europa, Milano risulta tra le città con le tariffe più basse. Al di sotto dei 2 euro c'è solo Lione, che ha quattro linee metropolitane, il biglietto a 1 euro e 90 centesimi e i bambini viaggiano gratis fino ai 4 anni (non fino ai 14 come a Milano). Costano però di più gli abbonamenti: 66 euro quello mensile e 730 euro quello annuale.

 

Il biglietto a Vienna, che ha come Milano cinque linee di metropolitana, costa 2,4 euro e vale solo per il singolo viaggio (e non per 90 minuti), mentre l'abbonamento mensile arriva a 51 euro. In questo caso i bambini viaggiano gratis fino ai 6 anni. A Barcellona, che può contare su 12 linee di metropolitana, il biglietto costa 2,4 euro e vale una sola corsa, mentre i bambini sopra i 4 anni pagano. A Berlino, con 9 linee, i bambini pagano a partire dai 7 anni e il biglietto è di 3 euro, con un costo dell'abbonamento annuale più del doppio di quello milanese: 761 euro.

 

Ad Amburgo e a Monaco, la prima con quattro linee di metropolitana e la seconda con sei linee, il biglietto singolo costa 3,5 euro e gli abbonamenti annuali vanno dai 548 euro per la prima a 709 per la seconda. A Londra, con 12 linee di metropolitana, il biglietto singolo costa 5,6 euro, l'abbonamento mensile 169 euro e l'annuale 1.750, più di cinque volte rispetto a quello milanese.

 

Milano, la parete verde del deposito degli autobus che taglia i consumi del 40%

Una parete "verde", formata da gelsomini ed edera, capace di regalare allo stabile una diminuzione di 4,5 gradi, con un risparmio energetico del 40% per il rinfrescamento e del 5% per il riscaldamento. E' il "green wall" del deposito Atm del Giambellino, a Milano, realizzato sui 350 mq della facciata dello stabile che ospita 500 persone e circa 300 mezzi.

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La mattina gli italiani passano 41 minuti su bus o tram - Ogni mattina gli italiani trascorrono in media 41 minuti sui mezzi pubblici. Quattordici, invece, li passano alla fermata, in attesa di autobus urbani ed extraurbani, tram, metropolitane, treni regionali. Tempi aumentati quasi ovunque rispetto al 2020, anno del lockdown e dell'inizio di smart working e didattica a distanza. È la fotografia scattata dal Global Transport Report di fine anno dedicato ai mezzi pubblici, in sharing e alla mobilità urbana dall'app Moovit.

 

Lo studio fa un raffronto tra 99 aree metropolitane nel mondo, di cui 9 in Italia. Tra quelle analizzate nel nostro Paese, Roma e il Lazio sono i luoghi dove gli italiani impiegano più tempo sui mezzi per raggiungere le loro destinazioni: 52 minuti (+4 sul 2020). Superano la media nazionale anche Napoli e Campania (45 minuti, +7 sul 2020), Milano e la Lombardia (44 minuti). In basso Bologna e Romagna e Genova e Savona, con 36 minuti. 

 

I tempi medi di attesa alla fermata del trasporto pubblico ogni mattina sono più alti della media italiana a Palermo e Trapani (29 minuti, +5 sul 2020), Napoli e Campania (20), Roma e Lazio (16). Si aspetta poco, 10 minuti, in zone come Venezia, Bologna e Romagna, Genova e Savona e Milano e Lombardia. La distanza media percorsa quotidianamente nel viaggio di andata è di 7,32 km. Diventano 8,78 a Napoli e in Campania, 8,57 a Milano e in Lombardia, 8,18 a Venezia, 8,16 a Bologna e in Romagna, 7,52 a Roma e nel Lazio.

 

Scendono in altre aree, come a Torino e Asti (5,79) o Palermo e Trapani (5,45). Lo studio di Moovit fa un raffronto anche sulla frequenza dell'utilizzo di mezzi di micromobilità, come monopattini elettrici o biciclette. L'uso maggiore viene fatto a Venezia (5,9%, +3,2% rispetto al 2020), seguita da Genova e Savona (4,2%, +3,9%), Napoli e Campania (3,5%, +2,9%) Palermo e Trapani (3,3%, +1,6%). In fondo, tra quelle analizzate, Roma e il Lazio (2%, +0,5%) e Torino e Asti (1,6%, -0,4% su 2020).

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