Vincenzo Lanni, ex detenuto con precedenti, era stato allontanato pochi giorni fa da una comunità per cattiva condotta. Ancora ricoverata la vittima, Anna Laura Valsecchi
Ha agito da solo, in pieno giorno e senza conoscere la vittima. Vincenzo Lanni, 59 anni, originario della Campania ma da tempo residente in Lombardia, ha confessato di essere l'autore dell'aggressione che lunedì mattina ha sconvolto piazza Gae Aulenti, uno dei luoghi più frequentati e riconoscibili di Milano. La donna colpita, Anna Laura Valsecchi, 43 anni, dipendente di Finlombarda, è stata ferita alla schiena con un coltello mentre si recava al lavoro. L'aggressore, fermato poche ore dopo dai carabinieri grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza, ha spiegato di aver voluto colpire "un simbolo del potere economico", senza alcuna relazione con la vittima. Soccorso immediatamente, il personale sanitario del 118 ha trasportato Valsecchi all'ospedale Niguarda, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico d'urgenza. Le sue condizioni restano serie ma stabili, e secondo i medici "è fuori pericolo di vita".
Durante l'interrogatorio notturno davanti alla pm Maria Cristina Ria, Lanni ha ricostruito con lucidità ogni fase del gesto. "L'ho scelta a caso", ha detto ai magistrati, confermando di non conoscere la donna e di aver voluto colpire "il contesto che rappresentava". Ha descritto la sua azione come una "manifestazione di rabbia e insofferenza verso il sistema economico", maturata negli ultimi anni dopo un lungo periodo di isolamento e precarietà.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, l'uomo ha ricordato un licenziamento avvenuto dieci anni fa da un'azienda di programmazione informatica, un evento che avrebbe segnato profondamente la sua vita personale e professionale. "Da allora – avrebbe spiegato – mi sento escluso dal mondo del lavoro e dimenticato dalla società". Le sue dichiarazioni sono ora oggetto di verifica da parte della Procura, che intende chiarire la reale portata della premeditazione.
Dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo emerge che l'aggressione è stata del tutto casuale e non legata a rancori o conoscenze pregresse. Anna Laura Valsecchi lavorava in un ufficio del palazzo Unicredit, sede anche di Finlombarda, ma la sua presenza in quel luogo è stata definita dagli inquirenti "un fattore estemporaneo".
Lanni ha agito senza un piano preciso, se non quello di colpire in un'area simbolica di Milano, affollata e rappresentativa della modernità economica della città. Gli investigatori hanno ritrovato la giacca usata dall'uomo al momento dell'aggressione, abbandonata nei pressi dell'Esselunga di viale Famagosta, e hanno ricostruito i suoi spostamenti nelle ore precedenti. L'arresto è avvenuto al termine di un'intensa attività di controllo e dopo la segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato la sua presenza nella zona sud della città.
Il profilo giudiziario di Vincenzo Lanni risulta complesso. L'uomo era stato condannato nel 2016 a otto anni di reclusione per due episodi di violenza analoghi, seguiti da un periodo di tre anni in una struttura psichiatrica giudiziaria. Una volta espiata la pena, era stato inserito in un programma di reinserimento sociale presso una comunità di recupero, dalla quale era stato però allontanato nei giorni scorsi per cattiva condotta. Le autorità confermano che al momento dell'aggressione Lanni era formalmente libero, senza obblighi o prescrizioni particolari. Gli investigatori stanno ora verificando le procedure che hanno portato alla sua dimissione, per capire se siano state rispettate tutte le misure previste per persone con precedenti di natura psichiatrica. Il caso riapre il dibattito sulla gestione dei percorsi di riabilitazione e sull'adeguatezza del monitoraggio dei soggetti con disturbi comportamentali.
L'aggressione è avvenuta poco dopo le nove del mattino, in una delle aree più trafficate della città. Piazza Gae Aulenti, con i suoi uffici, negozi e passaggi pedonali, rappresenta il cuore del nuovo skyline milanese, a pochi passi dal palazzo Unicredit. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Lanni si è avvicinato da dietro e ha colpito con un solo fendente, lasciando poi cadere il coltello e fuggendo tra la folla. "È un pazzo", ha detto la vittima al marito appena sopraggiunto, come riportato dal Corriere della Sera. L'uomo, ancora sotto shock, ha raccontato di essere stato avvisato da una donna che aveva soccorso sua moglie e gli aveva telefonato dal suo cellulare. "Quando sono arrivato – ha spiegato – era ancora lì, cosciente, con il coltello conficcato nella schiena. L'hanno subito sedata e portata via in ambulanza".
Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura di Milano, che ha disposto accertamenti tecnici e psichiatrici sull'aggressore. Gli inquirenti stanno verificando le sue condizioni di salute mentale e la dinamica dell'allontanamento dalla comunità di recupero. Gli esiti degli esami serviranno a stabilire se Lanni fosse in grado di intendere e di volere al momento del gesto e se vi siano stati segnali di rischio sottovalutati dalle strutture competenti. I carabinieri hanno sequestrato il coltello utilizzato, già sottoposto a rilievi, e stanno analizzando eventuali contatti digitali o comunicazioni che possano chiarire il contesto psicologico dell'aggressore. Sul fronte giudiziario, la Procura valuterà la richiesta di custodia cautelare in carcere o in una struttura sanitaria protetta, in base alle perizie. Le indagini sono tuttora in corso.